“Oggi si segna la peggiore strage nella storia dell’America: è stato un atto di terrore e di odio, i nostri cuori sono spezzati”. Con queste parole il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha commentato la strage di Orlando, in Florida. È qui che domenica, alle due di notte, un terrorista è entrato nel club gay Pulse armato di un fucile d’assalto e ha ucciso 50 persone, ferendone 53. Un bilancio che fa di quella odierna la peggior strage compiuta con armi da fuoco (e quindi esclusi gli attentati con bombe o l’11 settembre) nella storia degli Stati Uniti.
“Un attacco a qualsiasi americano è un attacco a tutti gli americani – ha aggiunto Obama –. Manteniamo i valori che ci fanno americani. Dobbiamo dimostrare che siamo un Paese che è soprattutto identificato per l’amore e non per l’odio”.
Il killer, che è stato ucciso dalla polizia, sarebbe stato identificato: si chiama Omar Mateen (nella foto), trentenne americano, di origine afghane. Secondo il padre, il movente della strage è l’odio contro i gay. “Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato”, ha detto Mir Seddique. “Siamo scioccati come il resto dell’America”, ha aggiunto.
In serata è arrivata la rivendicazione dello Stato Islamico attraverso l’Amaq, l’agenzia di stampa del Califfato. Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio delle attività jihadiste in rete: il killer della strage di Orlando “era un combattente dell’Isis”. Nel testo della rivendicazione riportato dalla direttrice del Site Rita Katz in un tweet si legge che una fonte ha detto all’agenzia Amaq: “L’attacco che ha preso di mira il gay club di Orlando, in Florida, e che ha provocato 100 tra morti e feriti, è stato compiuto da un combattente dello Stato islamico”.
Al momento dell’irruzione, sulla pagina Facebook del club era stata postata la scritta: “Uscite dal locale e mettetevi a correre”. Gli agenti hanno fatto brillare un ordigno fuori dal locale. Sul corpo del killer, che avrebbe avuto anche un secondo possibile ordigno nell’auto, è stato rinvenuto un congegno esplosivo. Durante l’assalto, foto di ambulanze, polizia e corpi a terra o sulle barelle sono state scattate e condivise sui social network da chi è riuscito a scappare dal Pulse club.