Addio alla norma anti-scorrerie. Il governo ha rinunciato a introdurre nel decreto sulla manovrina le nuove regole per aumentare gli obblighi di trasparenza nel caso di scalate su aziende italiane. Lo riferisce all’agenzia Reuters una fonte parlamentare, parlando di divisione tra l’esecutivo guidato da Paolo Gentiloni e la maggioranza parlamentare che lo sostiene.
L’iniziativa del ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, era scattata dopo che Vivendi, già primo azionista di Telecom Italia, aveva cominciato a rastrellare azioni nel gruppo televisivo Mediaset, di cui oggi ha il 29%.
L’obiettivo, come spiegato dallo stesso Calenda, era di introdurre anche in Italia, come in Francia, soglie al possesso azionario raggiunte le quali l’investitore deve dichiarare i suoi obiettivi.
Una fonte governativa spiega che la norma anti-scalate non è entrata nel dl perché priva dei requisiti di necessità e urgenza. Ma uno dei parlamentari più vicini all’ex premier e segretario del Partito democratico Matteo Renzi ha detto che il nodo in realtà è politico: “Ad opporsi è stato lo stesso Renzi – ha detto la fonte citata da Reuters – La norma è sepolta”.