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StMicroeletronics punta a collaborare con la cinese Hua Hong per la produzione di chip a Shenzhen

Imagoeconomica

StMicroelectronics sta collaborando con Hua Hong, il secondo produttore cinese di chip su misura, per produrre chip a Shenzhen, in Cina, entro la fine del 2025. L’amministratore delegato di Stm ritiene che avere delle attività produttive in Cina sia necessario per mantenere la posizione competitiva dell’azienda. Chery ha affermato che non è possibile competere efficacemente al di fuori del mercato cinese, riporta Reuters.

Jean-Marc Chery, amministratore delegato di StMicroelectronics, ha annunciato nuovi programmi di partnership con la fonderia cinese Hua Hong. Le dichiarazioni del Ceo giungono in un momento in cui i governi europeo, statunitense e cinese chiedono che una maggiore produzione di chip venga realizzata localmente e in cui molte aziende produttrici di chip si stanno espandendo a Singapore e in Malesia per servire i mercati asiatici.

Il titolo Hua Hong Semiconductor, quotata alla borsa di Shanghai ha guadagnato l’11%, StMicroelectronics ha aperto in rialzo fino a 23,65 euro, per poi ripiegare e in tarda mattinata quota a 23,02 euro (-0,30%).

Chery: il mercato cinese è indisponsabile e non si può competere da fuori

Chery, la cui azienda è il più grande produttore di chip al carburo di silicio (Sic) a basso consumo energetico utilizzati nei veicoli elettrici, con clienti come Tesla e Geely, ha affermato che il mercato cinese è indispensabile in quanto è il più grande e innovativo per i veicoli elettrici e che non è possibile competere adeguatamente dall’esterno. “Se cedessimo la nostra quota di mercato in Cina a un’altra azienda che opera nel settore industriale o automobilistico, i player cinesi dominerebbero il loro mercato”, ha detto. “E il loro mercato interno è così vasto che sarà una piattaforma fantastica per competere in altri paesi”.

Occorre portare in occidente le pratiche cinesi: “Il tempo dei missionari è finito”

Ha poi aggiunto che Stm sta adottando le migliori pratiche e tecniche apprese nel mercato cinese per utilizzarle nei mercati occidentali. “La storia dei missionari è finita”, ha detto. Le dichiarazioni di Chery ai giornalisti a Parigi sono state rilasciate dopo che l’azienda, duramente colpita dalla crisi del mercato dei chip industriali, ha aggiornato le sue previsioni finanziarie a lungo termine in occasione dell’Investor Day.

Nel 2023 Stm ha costituito a Chonqqing una joint venture SiC con la società cinese Sanaan, che fornirà i wafer. Fabio Gualandris, responsabile della produzione di Stm, ha affermato che tra le altre ragioni per produrre in Cina rientrano anche i vantaggi in termini di costi delle catene di fornitura locali, i problemi di compatibilità e il rischio di restrizioni governative. Inoltre, produrre chip altrove significherebbe perdersi il rapido ciclo di sviluppo dei veicoli elettrici della Cina. “Vanno più veloci”, ha detto. “Se non sei lì, non puoi reagire in tempo”.

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