Stmicroelectronics è tornata in utile nel secondo trimestre, chiuso con profitti per 38 milioni di dollari, che si confrontano con la perdita da 152 milioni registrata nello stesso periodo dell’anno scorso e il rosso di 24 milioni fatto segnare nel primo trimestre 2014. Quanto ai ricavi, hanno raggiunto quota 1,864 miliardi di dollari, mentre il risultato operativo si è attestato a 94 milioni, contro i -107 milioni fatto segnare fra aprile e giugno 2013.
Stm, che prevede un ulteriore miglioramento della propria performance nel corso del terzo trimestre, tra aprile e giugno ha registrato vendite per 1,86 miliardi, in aumento sequenziale del 2,2% (+4,7% escludendo i prodotti St-Ericsson e l’una tantum per l’accordo brevettuale), ma in calo tendenziale del 9,3%.
La società italo-francese ha comunicato i numeri ieri a mercati chiusi. Proprio in attesa del ritorno all’utile (nonché in scia ai buoni risultati diffusi due giorni fa dalla concorrente americana Texas Instruments), ieri il titolo di Stm ha guadagnato il 3,8%. Oggi, invece, prevalgono le vendite, con le azioni che a metà mattina viaggiano in rosso del 3,6%, a 6,735 euro. Si tratta del peggior ribasso dell’intero Ftse Mib.
Gli analisti hanno spiegato che, mentre i conti del secondo trimestre sono risultati in linea con le attese, le indicazioni sul terzo trimestre sono state inferiori alle previsioni: i vertici della società hanno indicato di attendersi un progresso delle vendite attorno al 3% e un margine lordo del 34,4%.
Intermonte, comunque, consiglia l’acquisto delle azioni di St (outperform) con l’indicazione di un target di prezzo a 8,5 euro. Sono invece più cauti gli esperti di Equita (giudizio hold e prezzo obiettivo a 7,3), che peraltro hanno puntato l’indice sulla debole generazione di cassa dell’azienda.
