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Stipendi manager pubblici: dal primo aprile arrivano i tagli

FIRSTonline

Pesce d’aprile per i manager pubblici. Martedì prossimo partiranno i tagli agli stipendi degli amministratori delle  società controllate dal Tesoro e non quotate. Lo ha annunciato oggi pomeriggio il ministero dell’Economia. La coincidenza di date è curiosa (martedì è il primo aprile), ma in verità non si tratta di uno scherzo: all’inizio del mese prossimo entrerà in vigore il decreto ministeriale “che integra e completa il quadro normativo sui compensi” manageriali, spiegano dal Mef.

I tetti, in ogni caso, non saranno uguali per tutti. A via XX settembre hanno disegnato uno schema a tre fasce. Per la prima (che comprende gli amministratori di Anas, Invimit e Rai) il tetto è pari al 100% del trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione: l’amministratore delegato, quindi, riceverà 311.658,53 euro l’anno, mentre il presidente ne ne incasserà 93.497,56.

Per gli amministratori delle società della seconda fascia (Coni servizi, Consap, Consip, Enav, Eur, Gse, Invitalia, Ipzs, Sogei, Sogin) il tetto è pari all’80% del trattamento economico del Primo Presidente della Corte di Cassazione: all’ad 249.326,82 euro, al presidente 74.798,05. Quanto alla terza fascia (Arcus, Istituto Luce, Italia Lavoro, Ram, Sogesid, Studiare sviluppo) il tetto è pari al 50% (amministratore delegato 155.829,27 euro, presidente 46.748,78 euro).

Inoltre, “per il presidente cui siano state conferite deleghe che accompagnano quelle conferite all’amministratore delegato – scrive ancora il Tesoro – può essere deliberato un compenso pari al massimo al 30% di quello deliberato per quest’ultimo”.

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