Al Nord si guadagna più che al Sud, ma a stupire è la percentuale che separa i due lembi del Paese: 18,4% a parità di mansioni. Confermato anche per il 2018 il divario di genere, con gli uomini che hanno stipendi del 4,2% più alti delle donne. Questi i dati più rilevanti della 27a edizione del “Rapporto sulle Retribuzioni in Italia” elaborato da OD&M Consulting, società di Gi Group specializzata in HR Consulting, a partire da analisi che fanno riferimento ad un database di oltre 500.000 lavoratori del settore privato.
STIPENDI 2018: PICCOLI AUMENTI PER TUTTE LE CATEGORIE
Nel 2018 la retribuzione totale annua (calcolata sulla retribuzione base/fissa più retribuzione variabile effettivamente percepita), è aumentata in media di 700 euro (+2,2%), registrando un saldo leggermente positivo sull’inflazione, pari all’1,1%.
Come da tradizione, gli stipendi non sono aumentati tutti allo stesso modo. L’aumento più significativo è stato segnato dai quadri, arrivati a una retribuzione totale annua di 62.611 euro (+3,5%). Per quanto riguarda le altre categorie:
- impiegati a 32.082 euro (+2,8%);
- operai a 27.065 euro (+1,5%);
- dirigenti a 130.679 euro (+0,9%).
Tra i ruoli dirigenziali e quelli operativi il Pay Ratio è pari a 4,8 punti medi.
Lo studio sottolinea come lo scorso anno “la crescita media degli stipendi per quasi tutte le categorie è stata superiore all’inflazione; per quadri e impiegati si è registrata una tenuta anche rispetto all’indice dell’inflazione dei beni ad alta frequenza di consumo (1,8%).”.
Per quanto riguarda la porzione variabile dello stipendio, la sua incidenza sulla retribuzione base è arrivata a quota 14,2% per i dirigenti (equivalente a 16.240 euro), l’8,5% per i quadri (4.880 euro), il 3,9% per gli impiegati (circa 1.200 euro), il 3,4% per gli operai (circa 880 euro). Tra i percettori effettivi il peso del variabile sul fisso arriva al 20,7% nel caso dei dirigenti e al 13,1% per i quadri.
STIPENDI 2018: IL GAP DI GENERE
Anche nel 2018 si conferma la presenza di un gap di genere tra gli stipendi degli uomini e quelli delle donne, ovviamente in favore dei primi. La buona notizia è però che, rispetto agli anni precedenti, la differenza si è leggermente ridotta in quasi tutte le categorie, soprattutto tra i quadri, dove il gap è calato al 4,2%. Nelle altre categorie però la parità sembra ancora un miraggio. “Nel 2018 – spiega il rapporto OD&M Consulting – un dirigente uomo ha guadagnato 13.500 euro in più rispetto ad una collega donna, con un differenziale di 11,2%; lo stesso differenziale è stato raggiunto per gli impiegati, mentre per gli operai il gap rimane abbastanza stabile (8,7%), con un leggero incremento (1,3%)”.
Lo studio mostra anche un dato interessante: nonostante la differenza persista, nei settori dove le donne sono maggiormente presenti e hanno maggiori possibilità di crescita, come le Risorse Umane, il divario di genere si riduce in maniera significativa, scendendo sotto il 2% per quadri e impiegati”.
LA MAPPA DEGLI STIPENDI: DOVE E CHI GUADAGNA DI PIÙ
Dal punto di vista geografico, i lavoratori del Nord Ovest sono quelli che guadagnano di più. Facendo un confronto tra gli impiegati di questa zona e i colleghi che lavorano al Sud e nelle Isole, la differenza di retribuzione è notevole: 33,232 euro di retribuzione totale annua per i primi contro i 28.073 dei secondi. In percentuale si tratta di un divario pari al 18,4%. Al Nord Ovest, segue il Nord Est. Terzo posto per il Centro. Da sottolineare che, secondo lo studio, Nord Ovest, Nord Est e Centro gli “scostamenti si stanno sempre più assottigliando”.
Per quanto riguarda la dimensione aziendale, si riduce anche la differenza di stipendio tra imprese di Medie e di Grandi dimensioni, mentre tra le Grandi e le Piccole il gap – in particolare per operai (21,5%) e dirigenti (20,9%) – è ancora molto ampio.
Dal punto di vista settoriale “la Finanza si conferma come il settore che paga di più dirigenti (146.539 euro di RTA, il 12,1% in più rispetto alla media nazionale) e quadri (64.389 euro), mentre l’Industria è quello che registra gli stipendi più alti per impiegati (35.074 euro) e operai (27.814 euro).
Capitolo istruzione. I giovani in possesso di una laurea percepiscono uno stipendio più alto di chi non ce l’ha, con una differenza che oscilla tra il 18,2% e il 19,6% sulla retribuzione annua totale in base agli anni di esperienza lavorativa conseguita.
Quali sono le lauree che garantiscono uno stipendio più alto sin dal primo impiego? 22.950 euro per l’area Umanistica; fra queste la più bassa è l’area Letteraria con 21.410 euro, 26.750 euro in ambito Giuridico-Economico; 27.180 euro per gli indirizzi Tecnico-Scientifici; fra i quali spicca l’area di Ingegneria con 28.990 euro.