X

Stellantis sceglie Melfi per produrre l’auto elettrica

Imagoeconomica

Stellantis ha scelto lo stabilimento di Melfi (Basilicata) per la creazione di una superlinea che dal 2024 produrrà auto elettriche. Dal nuovo polo usciranno fino a 400mila vetture l’anno: si tratterà di quattro nuovi modelli full electric e di marchi diversi. La notizia – un’anticipazione del piano industriale che sarà pubblicato solo a fine anno – è stata comunicata martedì dai vertici del gruppo durante una riunione con governo e sindacati al ministero dello sviluppo economico.

Non solo. Il viceresponsabile di Stellantis Europa, Davide Mele, ha annunciato anche che lo stabilimento di Melfi (il più grande d’Italia, con 7.200 addetti) ospiterà una delle quattro nuove piattaforme di Stellantis: la “Ftla medium”, pensata per vetture con un’autonomia da 700 chilometri.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha definito l’incontro di martedì “un primo passo positivo, da cui sono emerse indicazioni di una volontà di significativo investimento sulla realtà di Melfi”.

Il titolare dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, considera invece “positiva la riaffermazione della vocazione territoriale di Stellantis. Si parte con Melfi, che sarà valorizzata. È poi importante che ci siano garanzie sull’occupazione e che non ci siano brutte sorprese”.

Positive le reazioni dei sindacati. Secondo Ferdinando Uliano, segretario Fim, “è positivo l’anticipo del piano industriale per uno stabilimento italiano: apriremo un tavolo di confronto per verificare le questioni collegate al tema dell’occupazione, facendo una verifica puntuale della coerenza delle dichiarazioni dell’azienda».

Per Rocco Palombella, segretario della Uilm, “è positivo che l’azienda non abbia dichiarato esuberi strutturali. Ed è positivo che il primo investimento parta da Melfi, realtà scelta per iniziare la transizione ecologica. Vogliamo capire meglio che cosa significhi puntare su una super linea, come, in che tempi e con che effetti”.

Francesca Re David, segretaria della Fiom, e Michele De Palma, responsabile auto, chiedono “un accordo quadro nazionale con la partecipazione dei lavoratori che abbia al centro un piano industriale che salvaguardi la capacità installata e che garantisca la tenuta sociale e la continuità occupazionale per i prossimi cinque anni”.

Related Post
Categories: Economia e Imprese