Il 2023 è andato meglio delle attese per Stellantis. Nonostante le sfide del settore, il gigante dell’industria automobilistica nato dalla fusione tra Fca e Peugeot è riuscito a registrare un aumento dei ricavi netti del 6%, raggiungendo la cifra di 189,5 miliardi di euro, trainati da un incremento del 7% nei volumi di consegna consolidati. L’utile netto è aumentato dell’11%, raggiungendo i 18,6 miliardi di euro, mentre il risultato operativo rettificato è cresciuto solo dell’1% a 24,3 miliardi di euro, con un margine sui ricavi del 12,8%, in discesa dal 13,5% del 2022. Questi risultati, sebbene positivi, mostrano una crescita più modesta rispetto agli anni precedenti, ma in ogni caso, superiori alle attese.
“I risultati record annunciati oggi sono la prova che siamo diventati un nuovo leader globale nel settore e che continueremo a essere solidi anche in previsione di un turbolento 2024”, ha commentato Carlos Tavares, ceo di Stellantis.
Guardando al flusso di cassa industriale netto, anche questo dato ha raggiunto la cifra record di 12,9 miliardi, evidenziando una crescita del 19% sul 2022.
Tavares: “Abbiamo bisogno di tutte le fabbriche italiane”
Il colosso automobilistico ha ottenuto ottimi risultati nel settore dei veicoli a basse emissioni, con un aumento del 27% delle vendite nel 2023. A livello globale, le vendite di veicoli elettrici sono cresciute del 31%. Negli Stati Uniti, Stellantis si è posizionata al primo posto per i veicoli ibridi e al secondo per quelli a basse emissioni, consolidando la sua presenza sul mercato nordamericano.
“Se riusciremo a mantenere questo ritmo, potremmo raggiungere il traguardo del milione anche prima: per farlo, avremo bisogno di tutti i nostri impianti italiani – ha assicurato Tavares -. Arriveranno nuovi modelli, ma non posso dire ancora quali. La Panda sarà sostituita”, sottolineando di essere “soddisfatti degli incentivi. Un’ottima decisione, ringraziamo il governo”.
Tavares: “Useremo contro la Cina le competenze di Torino”
Tavares ha quindi offerto un segno di collaborazione al governo dopo le polemiche sulle strategie industriali del gigante automobolistico e i rischi per gli stabilimenti italiani. “C’è un futuro per gli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Mirafiori”. Ha tuttavia criticato il progetto del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di portare un secondo costruttore a produrre nel Paese, probabilmente dalla Cina, sottolineando il potenziale impatto negativo sulla competitività dell’industria automobilistica europea. “Siamo sicuri che invitare i cinesi a produrre in Europa sia di aiuto al raggiungimento dell’obiettivo di un milione di veicoli? Sarà interessante vedere se qualche Paese europeo vorrà favorire l’ingresso di costruttori cinesi in Europa, pronti a competere con le case locali sui costi e sulle performance: sarebbe davvero strano”.
“Contro la Cina – ha proseguito – useremo tutte le competizioni che abbiamo, comprese quelle di Torino. Abbiamo bisogno dei migliori cervelli per sviluppare la tecnologia necessaria per combattere la concorrenza”.
Tavares: “Maserati è italiano e resterà tale”
Infine, Tavares ha tranquillizzato sul futuro di Maserati, assicurando che rimarrà un marchio italiano prodotto nel Paese. “Non abbiamo trattative in corso su nulla che assomigli ad una fusione. E certamente non abbiamo operazioni allo studio con Renault, voglio essere schietto”, ha detto il top manager smentendo le voci di possibili acquisizioni e fusioni, in particolare riguardo a Renault, General Motors e Ford, chiudendo così ogni speculazione.
Dividendi e programma di riacquisto azionario
Stellantis ha dimostrato il suo impegno nei confronti degli azionisti attraverso la distribuzione di dividendi record, pari a 6,6 miliardi di euro nel 2023, con un aumento del 53% rispetto all’anno precedente. Il dividendo proposto per il 2024 è di 1,55 euro per azione ordinaria, segnando un incremento del 16%, con data di stacco 22 aprile 2024. Inoltre, l’azienda ha annunciato un programma di buyback per il 2024 da 3 miliardi di euro, che include 0,5 miliardi per le azioni da destinare ai piani di remunerazione basati su azioni e all’acquisto di azioni da parte dei dipendenti.
“Sia il buyback che il dividendo che aumenta del 16% sono due degli elementi più entusiasmanti”, ha dichiarato il cfo di Stellantis, Natalie Knight, “e dimostrano che il business che facciamo è efficiente e funziona”. E per il 2024? “Sarà un anno turbolento” ha spiegato Knight aggiungendo però che l’azienda “ha già dimostrato la sua resilienza ed ecco perché confermiamo la previsione di un margine operativo a due cifre e un flusso di cassa netto positivo anche per l’anno in corso”.
Aggiornato giovedì 15 febbraio 2024 alle ore 15:32