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Stellantis punta sull’ibrido, 30 nuovi modelli entro il 2026: ecco quali sono. Ma intanto la produzione in Italia cala del 25%

Imagoeconomica

Stellantis cambia strategia: non solo elettrico, ora si punta deciso sull’ibrido. Grazie agli ottimi risultati ottenuti, infatti, il gruppo automobilistico, nato dalla fusione di Psa Group e Fca, ha deciso di orientare fortemente la sua strategia verso questa tecnologia. Nel 2024, l’azienda ha registrato una crescita del 41% nelle vendite di modelli ibridi nell’EU30 rispetto all’anno precedente e prevede di incrementare ulteriormente i volumi di vendita con i prossimi lanci.

Per rispondere quindi alla crescente domanda di mobilità sostenibile, Stellantis ha pianificato il lancio di trenta nuovi veicoli ibridi entro l’anno in corso, con ulteriori sei modelli previsti entro il 2026.

Questa nuova strategia rappresenta un netto orientamento verso i veicoli ibridi, distinguendosi dall’approccio alle tecnologie completamente elettriche che stanno incontrando alcune difficoltà nel mercato. Le varianti ibride non solo promettono un’esperienza di guida eccellente, ma anche una significativa riduzione delle emissioni di CO2 a un costo più accessibile rispetto alle opzioni completamente elettriche o ibride plug-in.

Stellantis: i nuovi modelli ibridi in arrivo

Stellantis ha pianificato di espandere la sua gamma di modelli ibridi con numerosi lanci previsti nei prossimi anni, consolidando ulteriormente la sua presenza sul mercato europeo. Attualmente, sono disponibili o in arrivo quest’anno in Europa una varietà di veicoli ibridi Stellantis, tra cui:

  • Alfa Romeo: Junior e Tonale
  • Citroën: Nuova C3, Nuova C3 AirCross, C4, C4X, C5 AirCross e C5X
  • DS: DS 3 e DS 4
  • Fiat: Panda e 600
  • Jeep®: Avenger, Renegade e Compass
  • Nuova Lancia Ypsilon
  • Maserati: Grecale
  • Opel/Vauxhall: Corsa, Astra, Astra SportsTourer, Mokka, Frontera e Nuovo Grandland
    Peugeot: 208, 308, 308 SW, 408, 2008, Nuovo 3008 e Nuovo 5008

Attualmente, Stellantis produce modelli ibridi in oltre il 70% dei suoi stabilimenti in Europa. Con la joint venture eTransmissions, Stellantis e il suo partner producono eDCT a Metz, in Francia, e a Torino, in Italia, rifornendo undici impianti di produzione. La capacità produttiva combinata è di oltre 1,2 milioni di eDCT all’anno.

Tecnologia eDCT: il cuore dei modelli ibridi Stellantis

Gran parte dei modelli ibridi di Stellantis in Europa sono equipaggiati con la tecnologia avanzata eDCT (electrified Dual Clutch Transmission). Questa tecnologia è fondamentale per garantire un funzionamento efficiente e fluido del sistema ibrido. Caratterizzata da un motore elettrico integrato da 21 kW, la tecnologia eDCT permette una guida silenziosa ed ecologica, particolarmente utile nelle aree urbane.

La batteria da 48 V e 0,9 kWh offre un’autonomia sufficiente per percorrere brevi distanze in modalità completamente elettrica, migliorando l’efficienza complessiva del veicolo. Durante la decelerazione e la frenata, il motore elettrico funge da generatore, recuperando energia cinetica e ricaricando la batteria. Questo approccio non solo riduce il consumo di carburante, ma anche le emissioni di CO2 fino al 20% rispetto ai motori a combustione tradizionali con cambio automatico.

“In un periodo storico in cui la sostenibilità incontra l’innovazione, Stellantis rinnova il suo impegno nel far progredire la tecnologia ibrida per i clienti europei”, ha dichiarato Uwe Hochgeschurtz, Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa allargata. “Questa tecnologia migliora l’efficienza e le performance dei motori a combustione tradizionali, e ci proietta verso un futuro con emissioni ridotte, autonomia dei veicoli estesa e maggiore accessibilità in termini economici per i clienti”.

Stellantis: nel primo semestre calo della produzione del 25%

Nel primo semestre del 2024, la produzione italiana di Stellantis segna una pesante contrazione. Secondo i dati della Fim-Cisl, gli stabilimenti del gruppo hanno prodotto complessivamente 303.510 veicoli, registrando un calo del 25,2% rispetto all’anno precedente. Questo segna una brusca inversione di tendenza dopo tre anni di crescita costante dal 2021 al 2023. Solo due stabilimenti, Pomigliano e Atessa, hanno mantenuto un segno positivo con un modesto incremento del 2%.

La situazione più critica si è verificata nel secondo trimestre, con un ulteriore peggioramento del -35,9% nella produzione di automobili, evidenziando un impatto significativo dell’attesa degli incentivi governativi sulla domanda interna. Un andamento che mette a rischio i target annuali del gruppo, con proiezioni che indicano una produzione annuale attorno alle 500.000 unità, ben al di sotto delle 751.000 del 2023 e molto distante dall’obiettivo strategico di un milione di veicoli entro il 2030.

Il calo di produzione porta alla chiusura anticipata di Mirafiori

Tra gli stabilimenti più colpiti dal declino, Mirafiori è quella che raggiunge una contrazione maggiore. Già colpita da diverse chiusure nel corso del semestre, lo stabilimento di Mirafiori ha visto una diminuzione del -63,4% rispetto all’anno precedente, con la produzione che è scesa a soli 19.510 veicoli. Questo calo drastico ha portato alla decisione di anticipare la chiusura estiva dello stabilimento di 20 giorni, portandola dal 15 luglio al 25 agosto anziché alla data tradizionale del 4 agosto.

La riduzione della produzione è stata attribuita principalmente alla scarsa performance della 500e e alla mancanza di nuovi modelli da produrre, nonostante l’introduzione di incentivi governativi a partire dal giugno 2024. Il sindacato ha segnalato preoccupazioni per il futuro dello stabilimento, evidenziando il rischio di ulteriori flessioni nella produzione e sollevando dubbi sulla strategia futura di Stellantis per Mirafiori, in particolare per quanto riguarda i modelli Maserati.

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Categories: Economia e Imprese