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Stellantis, Mirafiori si ferma fino a settembre: contratti di solidarietà per i 1.200 addetti della 500e

Dopo i lavoratori di Maserati anche i 1.200 addetti che lavorano alla 500 elettrica andranno in solidarietà fino al 4 agosto, poi la fabbrica chiuderà per ferie fino a settembre

Stellantis, Mirafiori si ferma fino a settembre: contratti di solidarietà per i 1.200 addetti della 500e

Fino a settembre, almeno nello stabilimento di Stellantis a Mirafiori la produzione di nuove auto si fermerà. Dopo aver firmato contratti di solidarietà per mille lavoratori di Maserati fino a dicembre, Stellantis ha deciso di utilizzare gli stessi ammortizzatori sociali per i circa 1.200 addetti della 500e, fino al 4 agosto. Poi la fabbrica a sud di Torino chiuderà per ferie fino a settembre.

Stellantis, Mirafiori chiude fino a settembre 

I sindacati hanno infatti annunciato di aver accettato l’offerta di Stellantis di contratti “di solidarietà” dal 23 aprile al 4 agosto per i 1.174 dipendenti impiegati di Mirafiori che lavorano alla produzione della Fiat 500 elettrica, una delle poche auto ancora prodotte nello stabilimento. La produzione di auto a Mirafiori era già stata molto ridotta, con quest’ultima decisione si fermerà fino a settembre, quando lo stabilimento riaprirà. Nei primi 2 mesi del 2024 sono state prodotte a Mirafiori solo 12mila vetture, il 50% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il modello ha grandi difficoltà sul mercato, anche a causa delle prestazioni di una batteria “fatta in casa” che il Ceo Tavares ha già annunciato di voler rivedere.

Da ricordare inoltre che da inizio anno i 2.260 operai di Mirafiori sono in cassa integrazione e fino al 30 marzo hanno lavorato su un solo turno. Proprio alla fine del mese scorso, Stellantis aveva siglato un accordo con i sindacati per l’uscita volontaria incentivata di circa 2.500 lavoratori, tra cui 300 operai di Mirafiori.

“Purtroppo era nell’aria che per gli addetti della 500 elettrica, dopo quelli della Maserati, ci sarebbe stata la richiesta strutturale di ammortizzatori sociali. Abbiamo firmato esclusivamente per garantire il sostegno al reddito della maestranze”, ha spiegato Edi Lazzi della Fiom Cgil di Torino. Sul nodo Mirafiori è intervenuto anche il leader della Cgil Maurizio Landini per sottolineare che su Stellantis “c’è un problema aperto. C’è stato anche uno sciopero, ma il tema riguarda il Paese e il settore dell’auto e della mobilità”. Chiede quindi che “il governo facci quello che stanno facendo in altri Paesi dove si producono auto. C’è bisogno che venga convocato l’amministratore delegato di Stellantis e in quella sede, di fronte a governo e sindacati, si prendano impegni che riguardano investimenti e prodotti. E’ necessario evitare un processo che rischia di mettere in discussione un pezzo consistente del settore manifatturiero. C’è bisogno di fare quelle politiche industriali che mancano da anni nei settori strategici”. 

«La firma è necessaria per preservare il massimo possibile di posti di lavoro, garantire un percorso di transizione dignitoso e per la migliore tutela del reddito. È sempre più urgente però che il governo intervenga con una politica industriale ad hoc per il settore e che vengano allocati quanto prima tutti i modelli della 500 a Mirafiori», ha commentato la segretaria del sindacato Fismic Torino, Sara Rinaudo.

  “Il passaggio alla cassa integrazione straordinaria attraverso il contratto di solidarietà – commenta Rocco Cutrí, segretario generale della Fim Cisl Torino – evidenzia quanto la flessione delle produzioni Stellantis a Torino sia sempre più strutturale. Al di là della condivisibile bontà dello strumento utilizzato per tutelare i redditi di lavoratori e lavoratrici, è sempre più evidente l’esigenza di una soluzione industriale che superi l’attendismo sugli incentivi all’acquisto purtroppo non ancora disponibili seppur annunciati e riannunciati più volte dal governo. Siamo quasi alla conclusione dei tavoli nazionali, ci aspettiamo che Stellantis abbandoni ogni indugio e presenti nei prossimi giorni progetti industrializzabili a breve o media scadenza che assicurino, a partire da Mirafiori, produzioni per il raggiungimento del milione di veicoli nel nostro paese. Il governo compia ogni sforzo possibile in direzione di un’intesa che assicuri produzioni al nostro paese e l’azienda sia più sensibile alla responsabilità sociale nei confronti di questa collettività”.

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