Stellantis rilancia la sua strategia industriale in Italia con il suo nuovo piano. È quanto emerso dall’incontro presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dove il tavolo dedicato alla casa automobilistica ha tracciato le priorità per il futuro del settore. All’evento hanno partecipato tre ministri di spicco: Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Marina Calderone (Lavoro), insieme ai rappresentanti sindacali, ai presidenti delle regioni interessate e ai vertici dell’Anfia, l’associazione che rappresenta i costruttori e l’indotto dell’automotive.
La casa automobilistica ha annunciato investimenti pari a due miliardi nelle fabbriche italiane e sei miliardi destinati ad acquisti garantiti lungo la filiera del Made in Italy. Tra i punti salienti del documento presentato, spiccano i progetti per sette nuovi modelli a Melfi, due compatte a Pomigliano, le nuove Alfa Romeo e il rilancio del marchio Maserati.
Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa di Stellantis, ha evidenziato l’importanza del piano: “Per Stellantis è il momento di fare squadra con l’Italia per affrontare sfide esistenziali,” ha dichiarato, presentando il Piano Italia, che punta a rappresentare un punto fermo per la transizione ecologica e digitale e a rafforzare la competitività del settore automobilistico nazionale.
Stellantis non chiederà sovvenzioni pubbliche, ma collaborerà con il governo e le istituzioni locali per rilanciare il settore e garantire occupazione e innovazione.
Stellantis, il piano Italia: numeri e obiettivi
Il piano prevede oltre 2 miliardi di euro di investimenti sulle fabbriche italiane entro il 2025 e 6 miliardi in acquisti garantiti lungo la filiera del Made in Italy. Stellantis punta a incrementare i modelli prodotti negli stabilimenti italiani, con particolare attenzione a veicoli elettrici e ibridi, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’avvio di processi di aggiornamento e riqualificazione per i dipendenti.
Dal 2028, inoltre, verrà introdotta la piattaforma Stella Smart, dedicata alla produzione di citycar di grande volume. A Modena, invece, verrà consolidato il polo dell’alta gamma con il marchio Maserati.
Stellantis punta su innovazione e sostenibilità
Stellantis ha ribadito il proprio impegno nel valorizzare l’ecosistema produttivo italiano. Tra le iniziative annunciate, l’adesione alla Fondazione AI 4 Industry di Torino e alla Fondazione Chips.it di Pavia, mirate a promuovere l’innovazione e la circolarità. Inoltre, il gruppo collaborerà con il ministero e l’Anfia per agevolare la conversione della filiera automotive verso la sostenibilità.
“Il nostro obiettivo è portare avanti il piano industriale senza alcun incentivo pubblico alla produzione,” ha precisato Imparato, aggiungendo che Stellantis continuerà a collaborare con le istituzioni per superare le sfide del settore.
Stellantis: tutti gli stabilimenti resteranno operativi
Il Piano di Stellantis pone l’Italia al centro delle strategie del gruppo, con un piano a lungo termine che coinvolge ogni stabilimento, ciascuno impegnato nella produzione di nuovi modelli fino al 2032.
A Pomigliano d’Arco, dal 2028, verrà installata la nuova piattaforma Stella Small, destinata alla produzione di due modelli compatti. Fino al 2030, lo stabilimento continuerà a produrre la Panda, con una nuova generazione del modello prevista successivamente.
Mirafiori, invece, diventerà il cuore delle operazioni europee di Stellantis. A partire dal 2025, ospiterà la sede della Regione Europa e il quartier generale per i veicoli commerciali. Qui saranno prodotte la Fiat 500 ibrida e la nuova 500 elettrica, insieme ai cambi eDCT. Inoltre, sarà consolidato il Battery Technology Center, l’unico centro al mondo del gruppo dedicato ai test e allo sviluppo delle batterie.
Lo stabilimento di Cassino vedrà l’introduzione della piattaforma Large, con la produzione della nuova Alfa Stelvio nel 2025, seguita dalla nuova Alfa Giulia nel 2026, e una nuova vettura top di gamma. Le versioni ibride ed elettriche di Stelvio e Giulia giocheranno un ruolo centrale in questa strategia.
A Melfi, dal 2025, saranno lanciati sette nuovi modelli, tra cui la DS8, la Jeep Compass, la Lancia Gamma e la DS7, tutti elettrici. Alcuni modelli, come la Compass e la Gamma, saranno anche ibridi, portando a un triplicamento dei volumi produttivi. Questi veicoli saranno costruiti sulla piattaforma Stla-Medium.
L’impianto di Atessa, che esporta l’80% della produzione in 75 paesi, rafforzerà il suo ruolo nella produzione di veicoli commerciali elettrici, con una nuova versione prevista per il 2027. Lo stabilimento avrà un ruolo sempre più centrale nei piani dell’azienda.
Modena diventerà il polo dell’alta gamma per Maserati, collaborando con la Motor Valley per sviluppare progetti innovativi, valorizzando il Made in Italy. Il progetto coinvolgerà l’intera filiera, dal design alla pre-industrializzazione, utilizzando componenti nazionali per promuovere l’innovazione e la circolarità nelle auto di alta gamma prodotte in Italia.
Infine, lo stabilimento di Termoli continuerà a produrre componenti meccanici fino al 2030 e ospiterà una gigafactory per batterie, in collaborazione con la joint venture Acc. Un piano dettagliato sarà comunicato nel 2025, con Stellantis impegnata a sostenere finanziariamente questa iniziativa, studiando la realizzazione della fabbrica di batterie in base all’evoluzione tecnologica e alle dinamiche di mercato.
Urso: “1 miliardo per la transizione dell’automotive nel 2025”
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato che il settore auto “è in una fase di profondi cambiamenti” e che, nonostante un “contesto di bilancio difficile”, il governo ha messo a disposizione “oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione” tramite strumenti di politica industriale. Durante il tavolo Stellantis, Urso ha illustrato le risorse stanziate per incentivare la domanda, come i 630 milioni per l’Ecobonus nel 2023 e i 982 milioni per il 2024.
Per la riqualificazione della filiera, il governo prevede di destinare 1,6 miliardi tra il 2025 e il 2027, con 200 milioni per il fondo automotive nel 2025, cui si aggiungono risorse dal Pnrr e residui del 2024. Inoltre, il ministro ha annunciato che nel 2024 saranno disponibili 1,1 miliardi per le imprese attraverso contratti di sviluppo e accordi per l’innovazione.