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Stellantis investe nell’auto a guida autonoma con la startup francese SteerLight

Imagoeconomica

Stellantis, attraverso il suo fondo di venture capital, ha annunciato l’investimento in SteerLight, startup francese che ha sviluppato una nuova generazione di tecnologie di rilevamento Lidar (Light Detection and Ranging) dell’ambiente circostante ad alte prestazioni, utili alla guida autonoma.
All’auto a guida autonoma crede anche Stellantis che attraverso il suo fondo di venture capital ha deciso di investire SteerLight, la startup francese startup che ha sviluppato una nuova generazione di tecnologie di rilevamento Lidar (Light Detection and Ranging) dell’ambiente circostante ad alte prestazioni, utili alla guida autonoma.

Lidar sfrutta la tecologia fotonica e rileva in 3D l’ambiente

SteerLight, con sede a Grenoble, è uno spinoff dell’istituto francese di ricerca tecnologica CeaLeti. La nuova generazione di tecnologie di rilevamento Lidar ad alte prestazioni sfrutta la tecnologia fotonica del silicio, che integra un materiale semiconduttore universale con una connettività ottica ad alta velocità. Il sistema rileva l’ambiente circostante in maniera tridimensionale con una risoluzione e una precisione, spiega una nota di Stellantis, mai raggiunte finora e a costi di produzione inferiori rispetto ai sistemi Lidar attualmente disponibili.

Una tecnologia che permetterà quindi ai conducenti dei futuri veicoli dei brand di Stellantis un notevole miglioramento delle prestazioni dei sistemi di assistenza alla guida (Adas), tra cui la guida autonoma. “L’individuazione di tecnologie innovative che forniscano valore aggiunto ai nostri clienti su larga scala è un punto cruciale del nostro piano strategico Dare Forward 2030”, ha spiegato Ned Curic, chief engineering & technology officer del gruppo. “I miglioramenti nella guida autonoma rimangono una priorità per Stellantis. Grazie alla rivoluzionaria tecnologia di SteerLight, ora sarà possibile ampliare e migliorare le applicazioni Adas”.

Tutti pazzi per l’auto robot

L’obbiettivo, o il miraggio, dell’auto a guida autonoma, continua a farsi più delineato. Lo scorso febbraio, nei padiglioni del Mobile World Congress a Barcellona i grandi player del mercato globale si sono concentrati sull’attesissima Xiaomi Car SU7 elettrica a guida autonoma e Xiaomi ha ribadito il suo progetto: investire dieci miliardi di dollari nel prossimo decennio

Tesla intanto sta facendo aspettare i suoi fan, perché la sua versione Full Self-Driving (FSD) che doveva essere fornita alla fine dello scorso anno, è ora proposta in versione Beta. Si tratta di uno degli aggiornamenti più attesi, in quanto introduce ciò che Musk ha chiamato “reti neurali end-to-end” (la differenza più grande rispetto alle precedenti versioni del software di Tesla è che i controlli del veicolo sono ora gestiti da reti neurali invece di essere codificati dai programmatori)

In Italia in primo test sull’autostrada A26

Autostrade per l’Italia ha dichiarato in una nota di star sperimentando la guida autonoma di una Maserati su un tratto autostradale aperto al traffico, per la prima volta. I primi test sono stati effettuati tra luglio e ottobre 2023 sulla A26 chiusa al traffico, nel tratto della galleria Valsesia. Solo in questi primi mesi del nuovo anno, invece, la A26 sarà a traffico aperto per permettere di fare un passo avanti nella verifica delle potenzialità delle novità introdotte dalla società Movyon del gruppo Aspi. Il progetto di Aspi, prima concessionaria italiana ad appoggiare la guida autonoma, è in collaborazione con il Politecnico di Milano, che gode del sostegno dell’Osservatorio tecnico di Supporto per le Smart Road e per il Veicolo Connesso e a Guida Automatica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Portando avanti la sperimentazione, sarà possibile controllare l’affidabilità del posizionamento di precisione dell’auto abilitato da antenne distribuite nel tunnel. Il veicolo, attraverso le antenne, dovrebbe essere in grado di comunicare con l’infrastruttura così da mantenere lo stesso livello di guida autonoma anche in assenza del segnale satellitare. Inoltre Movyon si pone come obiettivo quello di individuare quali azioni eseguire per incrementare la sicurezza. Tra quelle già messe in campo, c’è una tecnologia capace di segnalare eventuali rischi in anticipo alla vettura.

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