È finita l’epoca Tavares! Significativi utili realizzati dalla “deriva” di trascinamento della gestione Marchionne e da forsennati tagli di costi senza badare a nessuna logica imprenditoriale che hanno svuotato un’azienda in presenza di una situazione di mercato quasi impossibile da affrontare in condizioni normali, figuriamoci con una gestione Tavares.
La transizione ecologica e le conseguenze sul mercato europeo dell’automobile giustificano le difficoltà e le criticità esistenti (basta osservare quanto accade in Volkswagen, Mercedes, Bmw), ma Tavares è riuscito a rendere ancor più drammatica la situazione Stellantis con le sue incoerenze e il suo dogmatismo sui costi e sulla politica dei prezzi. Fin dall’inizio si potevano comprendere le criticità di una gestione basata solo sulla riduzione di costi essenziali per la civile convivenza (una per tutti: la pulizia dei servizi igienici e degli spogliatoi, il taglio dell’erba negli stabilimenti) e…la messa in vendita del museo Fiat scelte che dimostravano mancanza di senso storico, non conoscenza dell’ambiente, e assenza di cultura industriale.
Non parlo di piani, prodotto, strategie, ma di condizioni elementari di relazioni e di rispetto dei lavoratori e del mondo imprenditoriale! Adesso si tratta di vedere se ci sono ancora le persone in grado di reagire. Quando arrivò Marchionne nel giugno del 2004, in una azienda al limite del fallimento, c’era ancora all’interno una struttura di professionisti che, pur nello sbandamento generale (la scomparsa dell’avvocato Agnelli e l’avvicendamento di 4 di amministratori delegati in 2 anni) aveva realizzato nei primi anni del 2000: la vettura dell’anno, il camion dell’anno, il trattore dell’anno.
Oggi dopo la cura Tavares cosa è rimasto di quella famiglia professionale?? Sicuramente l’area Sud America che, malgrado la gestione di Tavares, è riuscita a migliorare e a consolidare la propria presenza nel continente con una gestione di successo economico di prodotto, e di rispetto dei lavoratori e del contesto sociale.
La nuova Stellantis potrebbe ripartire dal Sud America? In Italia poi sarebbe opportuno evitare di pretendere incontri politici-istituzionali subito, ma potrebbe essere opportuno attendere che Stellantis ridefinisca la squadra di management e, fatte le opportune valutazioni, si riapra un rapporto istituzionale corretto partendo dai problemi veri ma evidenziando una volontà di dare continuità ad una storia aziendale che dura da 125 anni e che piaccia o no ha rappresentato lo sviluppo dell’economia italiana.
Si potrebbe riprendere il pensiero di Marchionne. Nell’intervento a Palazzo Chigi nel dicembre 2009 di fronte a tutte le istituzioni e al Sindacato delineò in dettaglio la completa strategia di prodotto e di processo dell’intero Gruppo Fiat e in quella occasione disse “quello che cerchiamo di fare è trovare un giusto punto di equilibrio tra logiche industriali e responsabilità sociale…. Sono convinto che non ci sia altro modo per gestire una realtà complessa come un’azienda delle dimensioni della Fiat. Seguire i criteri e le ragioni di una sola parte può provocare effetti devastanti. Nel primo caso, quello del puro calcolo economico, porterebbe ad un bagno di sangue che nessuno di noi vuole. Nell’altro caso quello dell’attenzione esclusiva al sociale condurrebbe alla scomparsa dell’azienda. E credo che nessuno di noi voglia neppure questo”.
Stellantis e l’indimenticabile lezione di Marchionne
Quanto attuali sono altresì le parole pronunciate a Trento nel 2017 da Marchionne: “Noi siamo stati i colpevoli del nostro fallimento, come gli artefici della nostra rinascita……. Si sta aprendo una frontiera nuova e la transizione sarà dolorosa per molti. Non sappiamo esattamente quanto tempo richiederà questo processo. Non sappiamo chi davvero vuole i nuovi veicoli o quanto costeranno… Non sappiamo quali saranno i tempi per creare le necessarie infrastrutture. Non sappiamo neppure quale sarà il ruolo dei governi del mondo nel favorire l’adozione dell’elettrico, come già sta succedendo, o nello scrivere le regole della guida autonoma. Ma se c’è una cosa chiara è che il cambiamento sta arrivando, rapidamente, in ogni angolo del settore. E sarà dirompente. Se nel mezzo di tutto ciò non rimaniamo consapevoli e flessibili, rischiamo di svegliarsi una mattina come Sherlock Holmes e Watson e di accorgerci che la nostra tenda è sparita.”
La storiella di Sherlock Holmes e il dottor Watson
Storiella che qui richiamo se qualcuno non la conoscesse: Sherlock Holmes e il Dottor Watson decidono di andare in campeggio. Piantano la tenda sotto le stelle e vanno a dormire. Nel mezzo della notte, Sherlock Holmes sveglia Watson e gli dice: “Watson, guarda il cielo e dimmi cosa vedi”. Watson risponde: “Vedo milioni e milioni di stelle”. E Sherlock Holmes: “E che cosa ne puoi dedurre?”. Watson riflette e gli dice: “Se ci sono milioni di stelle, e se anche solo alcune di esse hanno dei pianeti, allora è molto probabile che esistano altri pianeti come la Terra. E se esistono altri pianeti come la Terra, allora potrebbero esserci altre forme di vita”. E Sherlock Holmes: “Watson, sei un idiota. Vuol dire che qualcuno ci ha rubato la tenda”. Quel cambiamento è già arrivato … e tutto il sistema economico istituzionale è chiamato a governarlo perché non ci sia la fine della storia.