Nuove scintille tra Stellantis e governo? Dopo un semestre nero e con il titolo in picchiata, il colosso automobilistico italo-francese ha annunciato la cessione della maggioranza di Comau al fondo internazionale One Equity Partners. Il gigante della robotica e automazione industriale, fiore all’occhiello della tecnologia italiana, rischia ora di diventare il centro di un nuovo acceso confronto con l’esecutivo italiano. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy sta valutando l’uso del “golden power” — i poteri speciali che il governo può esercitare nei settori strategici per tutelare l’interesse nazionale. I sindacati, allarmati dalle possibili conseguenze occupazionali e industriali, stanno facendo pressione sul governo per garantire la protezione dell’industria italiana.
Stellantis cede la maggioranza di Comau, in arrivo il golden power?
L’accordo, parte della strategia concordata durante la fusione tra Fiat Chrysler e Psa nel 2021, dovrebbe chiudersi entro fine anno, con Stellantis che manterrà una quota di minoranza e il management attuale, composto dal presidente esecutivo Alessandro Nasi e dall’amministratore delegato Pietro Gorlier, che continuerà a guidare l’azienda.
Carlos Tavares, ceo di Stellantis, ha dichiarato che questa operazione permetterà a Comau di acquisire maggiore autonomia e di concentrarsi sulla propria crescita, mentre Stellantis potrà focalizzarsi sul core business europeo. Ante Kusurin, partner di One Equity Partners, ha sottolineato che il fondo dispone delle risorse e dell’esperienza necessarie per sostenere Comau e consolidare la sua posizione di leader nel settore dell’automazione industriale. Pietro Gorlier ha confermato che l’accordo è in linea con il piano strategico di espansione dell’azienda, mantenendo salde le sue radici italiane.
Cessione Comau: preoccupazioni sindacali e possibile intervento governativo
L’operazione ha sollevato forti preoccupazioni tra i sindacati. Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm hanno espresso preoccupazione per il rischio di compromettere un prezioso patrimonio industriale e professionale, richiedendo l’intervento del governo per attivare la clausola del “golden power”. Ferdinando Uliano della Fim-Cisl ha criticato la cessione, suggerendo che sarebbe stato preferibile uno spin-off con Stellantis ancora maggioritaria per proteggere il patrimonio industriale italiano. Samuele Lodi della Fiom-Cgil ha definito la scelta “sbagliata” per la perdita di una risorsa tecnologica e innovativa e il passaggio di controllo a un fondo d’investimento piuttosto che a un soggetto industriale. I sindacati sperano che il governo eserciti il golden power per garantire la protezione dell’occupazione e del know-how industriale italiano. Questa questione sarà al centro dell’incontro tra sindacati e governo, convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per il 5 agosto.
Tavares pronto a cedere i marchi che “non fanno i soldi”
Nonostante le difficoltà finanziarie, il ceo di Stellantis guarda al futuro con ottimismo. Ha annunciato il lancio di almeno 20 nuovi modelli entro la fine dell’anno, tra cui la Fiat Grande Panda e l’Alfa Romeo Junior, oltre a versioni aggiornate del Ram 1500 e della Peugeot 3008. Tuttavia, Tavares ha anche riconosciuto la necessità di “azioni correttive” e non ha escluso la possibilità di vendere i marchi meno redditizi. “Non ci sono tabù,” ha dichiarato, sottolineando che i marchi devono dimostrare il loro valore; in caso contrario, potrebbero essere ceduti. Questo segnale di potenziale ristrutturazione indica un possibile cambiamento strategico per migliorare l’efficienza e la redditività del gruppo.
Nel frattempo il gruppo automobilistico si prepara a lanciare una joint venture con la cinese Leapmotor, prevista per il terzo trimestre del 2024. Le sfide rimangono significative, ma il gruppo è determinato a colmare le lacune nel portafoglio prodotti e a migliorare le sue performance in Nord America e in Europa. L’obiettivo è recuperare terreno nella seconda metà dell’anno e nel 2025.
Incontro Stellantis-sindacati-governo: Tavares fiducioso
La partita Comau tra il governo e l’azienda non è l’unica sfida in sospeso. Il 7 agosto è in programma un incontro cruciale tra Stellantis, i sindacati e il ministro Urso per discutere l’accordo di programma per il rilancio della filiera automobilistica italiana. Tavares, ha espresso ottimismo riguardo all’esito delle trattative, dichiarando: “Non c’è motivo per cui non si possa fare un accordo, almeno da parte di Stellantis”. Ha sottolineato che l’azienda ha risposto positivamente alle richieste del governo e che le risposte fornite sono in linea con le aspettative dell’esecutivo. Tavares si è detto fiducioso che le parti riusciranno a convergere su un accordo che possa sostenere la produzione di un milione di veicoli entro il 2030.