Stellantis e i sindacati metalmeccanici torinesi hanno raggiunto un accordo cruciale per l’uscita volontaria incentivata di 1.520 lavoratori in 21 società del gruppo presenti sul territorio, su un totale di circa 12mila dipendenti. L’accordo prevede 733 posizioni tra impiegati e quadri e 300 posti nelle Carrozzerie Mirafiori. Lo comunica la Fiom, spiegando che le uscite “peseranno gravemente anche sulle aziende della filiera della componentistica”.
La prossima settimana, mercoledì 3 aprile, rappresentanti istituzionali, associazioni datoriali e sindacati, insieme a Stellantis, si riuniranno al tavolo convocato dal Mimit per valutare la situazione dello stabilimento torinese guidato da Carlos Tavares. Inoltre, il 12 aprile i rappresentanti dei lavoratori terranno uno sciopero e una manifestazione, con il sostegno del sindaco di Torino Stefano Lorusso e del presidente del Piemonte, Alberto Cirio, per chiedere un piano di rilancio per Mirafiori.
Nel dettaglio, gli incentivati a uscire sono: 733 dipendenti negli enti centrali, 40 alle presse, 15 alla costruzione degli stampi, 300 nelle carrozzerie di Mirafiori, 7 nello shop di Grugliasco, 45 in Pcma, 20 in Fca Security, 30 nella costruzione sperimentale, 40 al centro ricerche Fiat, 13 in Fca Item, 15 in Stellantis & You, 8 in I-Fast, 5 in Sisport, 10 in Fca Partecipazioni, 72 in Fca Services, 7 in Fiat Chrysler Finance, 22 in Mopar e 10 presso Balocco Pista.
I commenti dei sindacati
Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, ha commentato: ” I numeri richiesti dall’azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è sempre più drammatica. È urgente accelerare il confronto con Stellantis e istituzioni per creare un vero progetto di rilancio per Mirafiori”. Nel 2023, Mirafiori ha prodotto circa 85mila unità, quasi il 10% in meno rispetto al 2022, e quest’anno prevede di rimanere al di sotto delle 50mila unità, principalmente a causa della fine della produzione di Maserati Levante e di numeri in calo per la Fiat 500 elettrica.
Sara Rinaudo, segretaria territoriale Fismic Confsal, sottolinea l’importanza di un sostegno adeguato per i dipendenti in uscita, sia tramite la pensione sia con programmi di ri-collocazione attiva, per gestire le difficoltà del settore. Tuttavia, sottolinea anche la necessità di connettere gli accordi di uscita a nuove assunzioni per garantire che Mirafiori possa continuare a crescere con nuove competenze e giovani talenti.
“Chiediamo al Governo di ripristinare immediatamente il contratto di espansione, un valido strumento per sostenere il ricambio generazionale, e di rivedere le restrizioni sugli ammortizzatori sociali, riducendone i costi per le aziende del settore”, ha concluso Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal.