Soldi e assunzioni: il combinato disposto tra il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e le pressioni di fine legislatura di ministeri ed enti locali per ottenere nuovo personale presenterà un costo salato al Tesoro, come sta emergendo dalle ultime battute della discussione sulla legge di bilancio al Senato.
Sul fronte salariale ogni dipendente pubblico riceverà, a chiusura del rinnovo contrattuale atteso prima di Natale, una una tantum a compensazione degli arretratri di 580 euro.
Ma la partita più grossa per i conti pubblici si gioca sulle nuove assunzioni. L’ampliamento del turnover negli enti locali, deciso dalla manovrina di primavera, e l’avvio dela maxi-staffetta generazionale nella Pa porteranno nel 2018 a nuovi ingressi dell’ordine di 80 mila nuove unità, senza contare le assunzioni nel settore scolastico.
Alcune necessità della Pa sono sicuramente obiettive ma il vento delle elezioni non è mai stato un alleato della disciplina di bilancio ed è quello che sta avvenendo anche stavolta, senza distinzione di colore politico.