(Teleborsa) – Un piccolo tour degli uffici pubblici rivela che la PA è sempre più “vecchia”. Il personale che vi lavora, con contratti in prevalenza a tempo indeterminato, conta perlopiù ultracinquantenni e pochissimi giovani. Una tendenza quest’ultima che si riscontra per il mercato del lavoro nel suo complesso in Italia.
Lo rivela l’ultimo rapporto dell’Aran, l’agenzia che si occupa appunto del pubblico impiego, i cui dati ultimi sono riferiti all’anno 2015 e considerano circa 3 milioni di dipendenti che lavorano nella PA.
Dall’analisi emerge che i giovanissimi sono una rarità: solo il 2,7% è under 30, meno di 82 mila “colletti bianchi”, e se anche si sale di poco con l’età, considerando gli under 35, la quota di impiegati non supera il 6,8% (poco più di 205 mila).
L’età media ha superato i 50 anni, per l’esattezza 50,4 anni dai 44,2 precedenti, ma dipende anche molto dal settore in cui si è impiegati: meno per forze dell’ordine (in media 41,4 anni), più per medici (53,1 anni), dirigenti (54,4 anni), insegnanti (51,2 anni), professori universitari e ricercatori (53,2 anni).