La Consulta ha deciso: è illegittimo il blocco degli stipendi statali al palo ormai dal 2010. Chiamata a esaminare la norma che da anni blocca l’indicizzazione degli stipendi dei lavoratori statali, dopo due giorni di riunione, la Consulta ha preso la sua decisione.
Secondo le prime notizie arrivate alla stampa, il blocco degli stipendi dei lavoratori statali è illegittimo, ma non per il passato. La decisione quindi comporta da una parte lo sblocco degli stipendi degli statali a partire dall’anno in corso, ma non prevede i rimborsi per gli anni passati. Il premier Renzi starà tirando un sospiro di sollievo dal momento che – secondo una prima stima- i rimborsi dovuti agli oltre 3 milioni di statali sarebbero costati alle casse dello Stato circa 35 miliardi.
A quanto pare la Consulta ha bilanciato il diritto dei lavoratori statali di vedere il proprio stipendio rivalutato con il costo della vita con l’articolo 81 della Costituzione che prevede il pareggio di bilancio, messo a dura prova in caso di obbligo di rimborso per tutti i lavoratori. Intorno ai numeri dell’operazione c’è ancora molta incertezza, ma lo sblocco degli stipendi statali a regime non costerà certamente i circa 13 miliardi di euro che sarebbero scattti dal 2016 se fossero stati incorporrati anche i rimborsi.
Secondo una stima preliminare il pronunciamento della Consulta produce minori entrate per 700 milioni che dovranno essere trovate con la nuova legge di Stabilità 2016, mentre per i contratti si partirebbe da un costo di 1,7 miliardi a salire fino a 6,5 per il rinnovo nel triennio 2016-2018 per attestarsi mediamente sui 3 miliardi di euro.
Di seguito il comunicato stampa della Corte Costituzionale.
Allegati: Comunicato blocco.doc