Era nell’aria da qualche giorno, ma nessuno se l’aspettava così duro. Lo sfogo di Antonio Conte non lascia spazio a interpretazioni: trattasi di attacco nudo e crudo alla sua società. “La cessione di Matri non era tecnicamente prevista, così come quella di Giaccherini – ha ringhiato il tecnico bianconero. – Stiamo parlando del calciatore che in due anni ha fatto più gol, uno degli uomini più fedeli. So che è una situazione che bisogna accettare, figlia del difficile momento economico che stiamo vivendo, ma sia chiaro che io non ho avallato assolutamente niente, ho solo subìto. Noi siamo qui a comporre un puzzle, ma è chiaro che se ogni volta che aggiungi un pezzo poi ne togli un altro diventa sempre più difficile. E poi mi lascia perplesso il fatto che, nonostante queste cessioni, continuiate a dire che il divario tra noi e le altre sia aumentato. Noi, con queste uscite, ci siamo indeboliti”. Basterebbe questo (e di gran lunga!) ad alzare un polverone in casa Juventus, ma Conte ha addirittura alzato il tiro. “Marotta dice che ce la giochiamo alla pari con il Real Madrid? Piacerebbe anche a me per una volta stare dalla parte di chi spende 100 milioni per un giocatore – ha spiegato dopo essersi fatto una sonora risata. – Diciamo che queste sono frasi di circostanza, ma sotto sotto bisogna capire che di fronte ci sono un carrarmato e una macchina”. In tutto questo ci sarebbe Juventus – Lazio, partita bella e delicata, della quale però si è parlato pochissimo. Il rischio è che i bianconeri prendano sotto gamba l’avversaria, già battuta sonoramente lo scorso 18 agosto nella finale di Supercoppa. “Sappiamo benissimo che quella era una partita unica – ha ribattuto Conte. – Questa sarà diversa, la Lazio è una squadra ostica, attrezzata per lottare assieme a noi per le prime posizioni. Mi aspetto una gara molto difficile e dura, nella quale dovremo fare grande attenzione e dare tutti il 110%”. Il tecnico confermerà il 3-5-2 d’ordinanza, con Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba e Asamoah a centrocampo e la coppia Vucinic-Tevez in attacco. Non convocato Marrone, praticamente già un giocatore del Sassuolo. I neroverdi lo avranno in comproprietà per 3,5 milioni e il ragazzo potrà così vivere una stagione da protagonista dopo quelle da comprimario in bianconero. Rispetto alla Supercoppa vedremo invece una Lazio diversa, soprattutto nel modulo, che sarà decisamente più prudente. Nel 4-4-1-1 scelto da Petkovic giocheranno Marchetti in porta, Cavanda, Cana, Biava (se non dovesse farcela è pronto Novaretti) e Radu in difesa, Gonzalez, Biglia, Hernanes e Lulic a centrocampo, Candreva sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Klose. Che presto potrebbe avere concorrenza. Lotito infatti ha alzato nuovamente l’offerta per il turco Buruk Yilmaz, arrivando a 13 milioni più Floccari. Ora non resta che attendere la risposta del Galatasaray, oltre che, ça va sans dire, quella del buon Sergio, che dovrebbe cambiare vita e trasferirsi in Turchia.
Ma i titoloni del mercato vanno sicuramente al Milan. La giornata di ieri si è aperta con il botto, non tanto per l’arrivo di Matri (già certo da giovedì), quanto per la cessione di Boateng allo Schalke 04, del tutto imprevista. Il ghanese si è sottoposto alle visite mediche e alla conferenza stampa di rito, Galliani ha incassato 12 milioni, guarda caso gli stessi investiti su Matri. Ma mentre l’attaccante si è goduto le prime ore da rossonero (“Sono felicissimo di essere qui e di indossare la maglia numero 9”), l’ad ha passato una giornata di mercato a dir poco frenetica. Sul taccuino ci sono Honda e Kakà, ma se il giapponese sembra essere sfumato (“Non è cambiato nulla, ora non si muove” ha ribadito il dg del Cska Mosca), così non è per il brasiliano, sempre più oggetto del desiderio di Via Turati. Questa volta da Madrid non ci saranno ostacoli: Florentino Perez, che ha ufficializzato Bale (100 milioni!) e rinnovato il contratto a Cristiano Ronaldo (17 milioni netti a stagione!), deve assolutamente liberarsi dell’ingaggio di Kakà (10 milioni netti), per questo è disposto addirittura a regalarne il cartellino. Il problema ora è solo del giocatore, che si è detto pronto a ridursi l’ingaggio a 7,5 milioni, ancora troppo per le casse rossonere. L’affare si farà solo se lo stipendio verrà dimezzato (5 all’anno), altrimenti il tormentone tornerà in soffitta e il Milan si butterà su qualche altro nome. Il rush finale è cominciato, ora può davvero succedere di tutto.