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Startup innovative: al Nord dominano i giovani, al Sud le donne guidano la crescita

L’analisi del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere mostra una crescita più rapida delle startup al Sud, con un incremento significativo di imprese femminili, in particolare in Molise, dove si registra un impressionante +533,3%

Startup innovative: al Nord dominano i giovani, al Sud le donne guidano la crescita

Nel 2024, la mappa delle startup innovative in Italia mostra un chiaro divario geografico: al Nord dominano i giovani under 35, mentre al Sud sono le donne a guidare sempre più imprese. È quanto emerge dall’analisi condotta dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere, secondo cui al Settentrione ben il 17,2% delle startup è guidato da giovani, con il Piemonte in testa (23,2%), superando la media nazionale del 16,9%. Al Centro la percentuale si attesta al 16,4%, mentre al Sud scende al 16,4%. Tuttavia, il quadro si ribalta se guardiamo alla partecipazione femminile: al Sud le donne sono al comando nel 15,8% delle startup, con il Molise che spicca con il 27,5%. Al Centro e al Nord le donne guidano rispettivamente il 15,1% e l’11,8% delle startup.

Il Nord guida, ma il Sud cresce velocemente

Se guardiamo alla distribuzione geografica, il Nord detiene il primato in termini assoluti per startup giovanili e femminili: oltre la metà delle startup italiane guidate da under 35 (1.084 su 2.049) e più di un terzo di quelle femminili (745 su 1.648) si trovano nel Settentrione. La Lombardia da sola ospita quasi un terzo delle startup giovanili italiane (568 su 2.049) e circa un quarto di quelle femminili (382 su 1.648). Milano, con 408 startup giovanili (19,9% del totale nazionale) e 281 femminili (17,1%), emerge come la capitale indiscussa, seguita da Roma (206 startup giovanili, 10,1% del totale) e Napoli (139 giovanili, 6,8%). Tuttavia, all’interno del Nord si nota una dicotomia: il Nord-Ovest fa da motore, con il 37,3% delle startup giovanili italiane, mentre il Nord-Est registra le percentuali più basse per entrambe le categorie.

Nonostante questo predominio settentrionale, è al Sud che si registra la crescita più rapida. Le startup innovative giovanili sono aumentate del 66,5% dal 2016 al 2024, ma al Sud il tasso di crescita è stato ancora maggiore (+69,1%). La Valle d’Aosta ha visto un incremento straordinario del 200%, mentre la Campania ha registrato un aumento del 184,7%. A livello provinciale, Lecco, Sondrio e Prato hanno visto aumenti impressionanti, con Lecco che ha visto un incremento del 500%.

Un boom per le startup femminili nel Mezzogiorno

Il Sud si distingue anche nel numero crescente di startup innovative femminili, con un incremento del 175,5%, superando il Centro (+106,3%) e il Nord (+99,7%). Il Molise è la regione che ha registrato la crescita più spettacolare, con un aumento del 533,3%, seguito dalla Campania (+337,7%) e dalla Puglia (+203,7%). A livello provinciale, Avellino ha visto un incremento vertiginoso, passando da 2 a 22 startup femminili (+1000%), seguito da Brindisi (+900%) e Como (+700%).

Tripoli (Unioncamere): “Solo il 6,6% ha superato il milione di fatturato”

Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, ha sottolineato l’importanza di stimolare la crescita e l’innovazione di queste imprese, vitali per mantenere l’Italia competitiva a livello europeo e globale. “Le 12mila start up esistenti al momento pongono l’Italia al quarto posto in Europa, ci sono dunque ancora ampi spazi di miglioramento. A partire dalla partecipazione delle donne che appare ancora poco rilevante e va quindi ulteriormente incoraggiata”. Tripoli ha anche evidenziato che “solo il 6,6% delle startup ha fatto scale up, cioè ha superato il milione di euro di fatturato o di capitale sociale tra il 2019 e il 2023. La percentuale è un po’ più alta (12,6%) tra le start up con brevetto in tecnologie strategiche. Le nuove leggi sulle start up innovative potranno favorire questo processo concentrando, ad esempio, le agevolazioni sulle imprese col maggior potenziale di crescita e innovazione e incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo”, ha concluso.

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