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Starbucks dice basta agli “scrocconi”: entra solo chi consuma

Da lunedì 3 febbraio in tutte le 11 mila caffetterie della rete Starbucks del Nordamerica non si potrà più entrare gratis ma solo consumando qualche dollaro per un caffè o un bicchiere d’acqua. Vince la linea dura del ceo Brian Niccol

Starbucks dice basta agli “scrocconi”: entra solo chi consuma

Da lunedì 3 febbraio, in tutte le 11mila caffetterie della rete Starbucks in Nordamerica non sarà più possibile entrare per ripararsi dal freddo, riposare qualche minuto, usufruire del bagno o ricaricare il cellulare. O meglio, non sarà più possibile farlo a gratis, senza cioè consumare e spendere almeno qualche dollaro per un caffè o anche per un bicchiere d’acqua, visto che la nuova policy del ceo Brian Niccol, in carica dallo scorso settembre, prevede persino l’abolizione del free water di cortesia. La popolare catena di caffetterie ha rivoluzionato il suo concept: nel 2018 si era definita un ambiente accogliente e aperto a tutti, dove qualsiasi visitatore era cliente a prescindere se comprasse qualcosa o meno, adesso invece i clienti vengono considerati consumatori a tutti gli effetti. Sono insomma obbligati a consumare, dopodiché potranno ancora beneficiare – come è sempre stato – del refill gratuito di caffè. Dalla prossima settimana, chi non si adegua alle nuove regole potrà essere invitato ad uscire dal negozio, senza troppi complimenti.

Starbucks: nuova policy per risollevare in conti

La linea intransigente è stata decisa dal ceo Niccol per risollevare le sorti di un’azienda, Starbucks, che non sta andando affatto bene, nemmeno negli Stati Uniti, dove nel 2024 ha registrato il primo calo di fatturato (-5%) dal 2020, anno di pandemia. Tuttavia la scelta ha già scatenato molte polemiche, prima di tutto da parte dei gestori delle caffetterie che si troveranno ad affrontare momenti di imbarazzo se non di vera e propria tensione, come quando nel 2018 due uomini furono arrestati in uno Starbucks di Philadelphia per aver preteso di usare il bagno senza consumare, prima che l’azienda facesse chiarezza sul codice di condotta. Protestano anche le associazioni che si occupano di senzatetto: per queste persone fragili Starbucks rappresenta un luogo di riparo dal freddo, che peraltro in questo inverno sta picchiando particolarmente duro sull’America del Nord: “Ci rendiamo conto che non è colpa di Starbucks se ci sono gli homeless, ma siamo molto preoccupati”, ha dichiarato al Financial Times Donald Whitehead del Consiglio nazionale dei senzatetto. Preoccupati anche i sindacati, che segnalano che gli stessi dipendenti saranno penalizzati dallo stop all’acqua gratuita.

Ritorna il bandone dei condimenti e una novità

In compenso, per ingolosire chi se lo può permettere e attrarre più clienti, la catena fondata a Seattle ha pensato di riproporre il bancone dei condimenti a disposizione degli ospiti, da aggiungere alla bevanda appena ricevuta, e di offrire una novità: le bibite al pistacchio, per cavalcare la moda del momento. Per aumentare il fatturato è però prevista una spuntatina al menù, a partire dalle bevande energetiche, con l’obiettivo di velocizzare i tempi di scelta e dunque di attesa, e servire il caffè in massimo 4 minuti, secondo i piani di Niccol. Gli affari sono affari.

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