Stampanti 3D: ora stampano anche le case
Un’azienda della provincia di Ravenna ha realizzato una stampante 3D alta 12 metri in grado di realizzare piccole strutture abitative. Il progetto ha lo scopo di divulgare le tecnologie più avanzate e renderle raggiungibili a tutti. Pari conoscenza e pari opportunità per liberare la creatività e rilanciare l’economia dal basso
Un anno fa l’azienda WASP di Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, presentava alla fiera dell’innovazione (Maker Fair) di Roma la sua stampante 3D BigDelta alta 4,5 metri. Era la punta di diamante dell’area R&D (ricerca e sviluppo) e per molti una bizzarria, una curiosità che riscuoteva l’attenzione dei passanti.
Nel corso dell’anno, sono arrivati anche i primi ordini. Uno di questi gioielli dell’innovazione è arrivato fino in Thailandia in un’azienda che conta 50.000 dipendenti. Ce ne è una anche in Sardegna, nella zona del Sulcis, presso un ente di ricerca regionale.
E’ passato solo un anno dalla presentazione dell’esperimento di BigDelta 4,5 che già è pronto un sogno chiamato BigDelta 12. Quel numero corrisponde, come nel caso precedente, all’altezza della stampante. Con queste dimensioni si può letteralmente stampare una casa.
WASP ha realizzato il suo sogno, quello che aveva in mente già dal giorno della fondazione dell’azienda. Questo sogno verrà presentato in anteprima mondiale nel corso di un raduno di tre giorni intitolato, appunto, “La realtà del sogno”. Il raduno si svolgerà a Massa Lombarda (Ravenna) dove ha sede WASP, nei giorni 18, 19 e 20 settembre e comprenderà conferenze, workshop, concerti e spettacoli. Per presentare l’iniziativa WASP organizza una conferenza stampa che si svolgerà lunedì 14 settembre alle ore 11 nella Biblioteca Comunale di Massa Lombarda, in viale Zaganelli, 2.
L’obiettivo di WASP è costruire case a km 0, utilizzando quindi materiali reperibili sul territorio. Un progetto simile richiede che la macchina sia trasportabile e a basso consumo di energia, poiché in vaste aree del pianeta l’elettricità è totalmente assente. Occorre quindi essere in grado di utilizzare energie rinnovabili come il sole, il vento e l’acqua. La BigDelta 6, ad esempio, è montabile in circa un’ora da tre persone e può essere alimentata da pochi metri di pannelli solari.
Ispirandosi alla tecnica della vespa vasaia (da qui il nome “WASP”), simbolo del gruppo, la ricerca è indirizzata verso la costruzione di una stampante 3D per produrre case in argilla. La terra è reperibile ovunque nel mondo, poco costosa e facilmente lavorabile. Combinata con altri materiali a km 0, l’argilla permette di creare edifici stampati capaci di durare nel tempo, che si adattino al territorio e che non lascino ruderi una volta dismessi.
La possibilità di una casa per tutti è un tassello essenziale alla realizzazione di un orizzonte di parità e meritocrazia, di benessere condiviso, l’orizzonte verso cui i progetti di WASP convergono.