Inchiesta sullo Stadio della Roma, l’imprenditore Luca Parnasi ha parlato per 11 lunghe ore,complessivamete, in due interrogatori con i giudici. “Ho pagato tutti i partiti”. Così avrebbe detto, in buona sostanza, l’uomo chiave – insieme all’ex presidente Acea Luca Lanzalone – dell’indagine avviata dalla Procura di Roma.
Soldi a tutti i partiti, avrebbe spiegato l’Ad di Eurnova, elargiti per un tornaconto personale, per accreditarsi, per avere rapporti appunto con tutti i partiti.
Il costruttore, che è stato arrestato il 12 giugno con altre 8 persone e conta di potere presto passare ai domiciliari, avrebbe così confermato tutti i rilievi emersi dalle indagini e dalle intercettazioni telefoniche. Avrebbe non solo confermato ma forse addirittura fornito ulteriori dettagli su quel che i magistrati hanno battezzato il “Sistema Parnasi”, un intreccio di favori, pagamenti, utilità di vario genere, distribuite a partiti, Fondazioni, movimenti senza discriminazioni di sorta e senza alcun imbarazzo. Somme tracciate, in chiaro, fornite di motivazione ma anche contributi di altro tipo sui quali i magistrati intendono approfondire l’immagine per valutare se configurano nuove ipotesi di reato oppure no.
Tra i chiarimenti forniti agli inquirenti da Parnasi molti hanno riguardato la figura dell’ex presidente di Acea, Luca Lanzalone (consulente di fatto del Comune di Roma) per l’abbattimento delle cubature nel progetto della struttura di Tor di Valle.