“Sono numeri da Pompei“. E’ questo il duro commento rilasciato dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – presente alla conferenza Ue a Bruxelles – sui dati relativi al settore manifatturiero italiano pubblicati dal Centro Studi Confindustria. Le rilevazioni del Csc, infati, indicano che dal 2007 ad oggi, sono state perse 55mila aziende e che la capacità produttiva della manifattura italiana è crollata del 15%: “Se non sono dati da Pompei questi, ditemelo voi”.
Per uscire dalla crisi, secondo Squinzi, “è essenziale che le politiche su energia, clima, ambiente, commercio e concorrenza siano sviluppate e attuate avendo l’obiettivo di re-industrializzare l’Europa riducendo i costi complessivi e rafforzando la competitività globale”. Per il presidente di Confindustria è quindi fondamentale “procedere verso la definizione di un ‘patto industriale’ europeo, che assicuri una più grande integrazione e un coordinamento migliore delle politiche Ue”.