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Spread sotto i 300 punti, aspettando Atene. Alla Borsa di Milano volano le banche

La scarica elettrica di Enel -6% non fulmina Piazza Affari. A compensare la scossa negativa dell’utility (che da sola pesa per circa il 12% del listino) ci ha pensato il recupero delle banche collegato al rimbalzo dei Btp, a sua volta specchio fedele dell’ottimismo che regna sul dossier Grecia.

Il risultato è che, al giro di boa della seduta, la Borsa di Milano avanza dell’1%, al pari di Londra, ma sotto Francoforte e Parigi, entrambe +1,6%. L’attenzione dei mercati è concentrata sul grande finale della partita greca, Solo alle 21, infatti, si saprà se la ristrutturazione del debito greco è andata in porto. Il traguardo minimo è fissato al 75% delle adesioni dei creditori privati: in tarda mattinata le adesioni alla proposta/ultimatum di Atene erano già al 60%, l’obiettivo è raggiungere almeno il 75%. Sull’onda di questa previsione positiva, lo spread con il Bund tedesco scende sotto quota 300, a 290 punti (-23 punti da ieri): il decennale italiano ha un rendimento del 4,72%, ai minimi dal giugno 2011. In seguito, comunque, lo spread è risalito, ma si trova sempre vicino al livello dei 300 punti base.

Basta questo a compensare la delusione Enel che deriva non tanto dal calo del dividendo (0,26 euro da 0,28) ma soprattutto dalle previsioni sui prossimi esercizi.

In evidenza le banche: Unicredit sale del 2,7%, Intesa +2,7%. Ancor meglio BancoPopolare + 3,1%%, il MontePaschi +3,6%. Bpm guadagna il 3%. Ma sono numerosi i temi che hanno vivacizzato il listino di Piazza Affari. Prende quota, innanzitutto, la partita Impregilo + 4,6%. Salini, ormai deciso a giocare le sue carte a tutto campo, senza disdegnare i media, fa sapere di aver incaricato un broker per rastrellare un ulteriore 4% del capitale, per posizionarsi a ridosso del 25% ad un passo dalla possibile Opa. Il costruttore romano, insomma, non desiste dal tentativo di contendere la società al gruppo Gavio.

Grande rimbalzo per il mondo delle quattro ruote. Fiat sale del 3% sull’onda delle affermazioni dell’a.d. Sergio Marchionne che non esclude nuove alleanze industriali in Asia, a partire da Suzuki. Jp Morgan, intanto, ha alzato il target price di Fiat Industrial +3,4% sul titolo a 9,2 euro da 8,4 euro mantenendo il giudizio neutrale. Sale Pirelli +3,2%, preceduta da Prysmian + 7,3%, che ha collezionato diverse promozioni dopo i lusinghieri risultati del quarto trimestre.

Sale anche il target di StM sale del 2,5%, premiata da Exane. Nota positiva anche per i petroliferi: in evidenza Eni +1,3%, preceduta da Saipem +2,4%. Ma il vero guizzo è di Tenaris che guadagna il 4%.

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