Nonostante le critiche dei banchieri centrali di Germania e Olanda, i mercati stanno con Mario Draghi e chiudono l’ultima seduta della settimana in bellezza: Piazza Affari guadagna lo 0,44% e sale a 22.181 punti, grazie ai titoli finanziari, che fronteggiano con vigore il crollo di Atlantia -8,08%. Prosegue inoltre la corsa ai titoli di stato italiani e lo spread con il decennale tedesco scende a 133 punti base (-4,25%). Risalgono i rendimenti, soprattutto quello del Bund. Quello del Btp è +0,88%, dopo il minimo storico toccato ieri a 0,76%. Sul fronte politico interno si registra la chiusura della partita dei nuovi sottosegretari (42) e l’esordio del neo ministro dell’economia Roberto Gualtieri all’Eurogruppo.
A livello continentale l’ottimismo, sostenuto anche da nuovi segnali distensivi nella guerra commerciale fra Usa e Cina, porta Francoforte a guadagnare lo 0,5%; Parigi +0,22%; Madrid +0,57%. In rosso Zurigo -0,48%, mentre Londra, partita in sordina, sul finire della seduta registra un incremento dello 0,3%, mentre la sterlina è in netta ripresa. Il cross fra euro e divisa britannica scende a 0,8888, nella speranza che una hard Brexit possa essere evitata. Bene LSE, +3,6%, che ha ufficialmente rifiutato l’offerta di acquisto avanzata dalla Borsa di Hong Kong, pronta però a rispondere a stretto giro di posta.
La situazione è contrastata a Wall Street, dove il Dow Jones tocca la sesta seduta di seguito in rialzo. Più incerto il Nasdaq, con i tecnologici trascinati al ribasso da Apple che perde quasi il 2% alle 17,50. Gli esperti di Goldman Sachs hanno ridotto il target price sul titolo della casa di Cupertino a 165 dollari rispetto ai precedenti 187, a causa delle modalità con cui verrà lanciata Apple TV+. Secondo gli esperti dell’istituto, la decisione di offrire agli acquirenti di un nuovo hardware Apple, gratuitamente e per un anno, l’accesso al canale televisivo, potrebbe danneggiare i prezzi di vendita medi. Euro-dollaro in area 1,107, lievemente favorevole alla moneta unica. La maggior propensione al rischio pesa sull’oro, che si muove in rosso intorno 1497 dollari l’oncia. Petrolio poco mosso, con il Brent piatto a 60,38 dollari al barile.
Il clima appare prevalentemente sereno a livello globale e una parte del merito va ascritta alla Bce, che ieri ha premiato le attese e varato nuove misure di stimolo, compreso un nuovo Qe senza una fine predeterminata. Non tutti però sono soddisfatti. Con una mossa alquanto inusuale infatti Klaas Knot, governatore della Banca centrale olandese e membro del consiglio direttivo della Bce, in una nota sul sito della banca, ha bollato come “sproporzionate” le misure assunte. Sulla stessa lunghezza d’onda è Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, che al quotidiano tedesco Bild ha dichiarato che le misure di stimolo adottate ieri dalla Banca Centrale Europea sono eccessive, dato che le condizioni economiche non sono peggiorate in modo tale da richiedere un pacchetto così ampio. Da novembre in poi sarà compito di Christine Lagarde gestire tali malumori.
In Piazza Affari intanto le banche proseguono la scia positiva avviata. I maggiori rialzi sono per Finecobank +4,52%; Unicredit +4,3%; Ubi +3,19%; Intesa +2,8%; Bper +2,53%; Banco Bpm +2,06%. Negli altri settori bene Pirelli +2,17%; Cnh +1,91%. Telecom si apprezza dell1,36%, all’indomani della nota del presidente Fulvio Conti che sta valutando l’ipotesi di fare un passo indietro e in scia all’ipotesi della possibile conversione delle azioni di risparmio.
Le vendite bombardano invece Atlantia, -8,08%, per il riaccendersi dei timori sul futuro delle concessioni dopo che la Guardia di finanza di Genova ha eseguito nove misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta bis riguardante i report sulle condizioni dei viadotti gestiti da Autostrade per l’Italia.
Male i farmaceutici con Recordati –3,22% e Diasorin -1,35%. Perdono Campari -2,11% e Amplifon -1,63%.
Fuori dal listino principale, Poligrafici Editoriale sale del 3,05% dopo l’ok alla fusione nella controllante Monrif (+0,34%).