Le dimissioni annunciate dal premier Mario Monti spaventano l’Europa e la settimana dei mercati italiani inizia come peggio non potrebbe. In apertura lo spread Btp/Bund torna a superare il tetto dei 350 punti base, fino a un massimo di 352, mentre la Borsa crolla di oltre due punti e mezzo percentuali, colpita da una pioggia di vendite che pesa soprattutto sulle banche.
I titoli peggiori sono Pop Milano (-4,85%), Mps (-4,73%), Banca Popolare Emilia Romagna (-4,61%), Intesa Sanpaolo (-4,60%), Banco Popolare (-4,55%), Ubi (-4,55%), Mediolanum (-4,55%) e Unicredit (-4%). In netta controtendenza il titolo di Mediaset, che negli stessi minuti segna un rialzo dell’1,7%, galvanizzato dal ritorno in campo di Silvio Berlusconi.
Intanto il rendimento dei Btp decennali si riporta a quota 4.772%, dopo aver aperto a 4.547. Un rialzo che spaventa soprattutto in vista delle prossime aste del Tesoro, che pure sembravano destinate, fino a pochi giorni fa, a sancire il recupero di credibilità del nostro Paese.
A questo punto i collocamenti di mercoledì e giovedì saranno da seguire con grande apprensione: il 12 dicembre andranno all’asta titoli ad un anno per 6,5 miliardi (contro 7,7 miliardi in scadenza) , giovedì invece sarà la volta dei titoli a a 3 anni (importo 3-4 miliardi). Di qui a febbraio il Tesoro dovrà rinnovare 52 miliardi tra Btp e Ctz più 89 miliardi di Bot.