La pugnalata di Morgan Stanley non ha ferito solo le Borse. L’annuncio della banca d’affari americana, che ha tagliato le stime di crescita per il Pil mondiale da qui al 2012, ha causato una pioggia di vendite sui mercati azionari di tutta Europa, ma sul fronte delle obbligazioni le cose non stanno andando molto meglio. Il differenziale di rendimento fra i titoli di Stato italiani e tedeschi a 10 anni è tornato a crescere fin dai primi minuti di scambi. Dopo aver aperto a quota 269 punti base, lo spread è salito fino al massimo giornaliero di 276, per poi tornare a scendere lievemente e attestarsi sui 274 pb.
La situazione rimane sotto controllo solo grazie all’aiuto della Banca Centrale Europea, che continua a gettare acqua sul fuoco acquistando a piene mani i bond del nostro Paese. Sui nostri stessi livelli viaggiano anche i cugini spagnoli (altri sorvegliati speciali da Francoforte), che quanto a differenziale sono tornati a superarci. Lo spread di Madrid, che in apertura segnava 271 pb, è arrivato fino a toccare il picco di 279, per poi stabilizzarsi a quota 277.