X

Spread e Borsa festeggiano la manovra Monti: il divario fra Btp e Bund scendono sotto i 400 pb

Lo spread torna sotto i 400 punti base e la volata dei mercati dopo la manovra salva Italia (come ha suggerito di chiamarla lo stesso Monti) regge il giro di boa di mezza giornata. Il Ftse Mib viaggia in rialzo del 2,62% a 15.881 punti, accelerando rispetto all’1,9% messo a segno in apertura. Positive, anche se con meno sprint, anche le altre Borse europee: il Dax sale dello 0,62%, il Cac dell’1,22% mentre più prudente Londra con un progresso dello 0,57%. Dall’Unione europea è arrivato il plauso del commissario Olli Rehn sulla manovra (“tempestiva e ambiziosa”, ha detto) e si apre con toni ottimistici una settimana decisiva per l’euro che dovrebbe condurre finalmente a un progetto concreto di una Unione fiscale per l’Eurozona. Oggi a Parigi si incontrano Merkel-Sarkozy per trovare un’intesa sulla modifica dei trattati in tema di regole fiscali e di bilancio e in vista del summit dei leader europei di giovedì e venerdì a Bruxelles ( e che dovrebbe portare la Germania anche ad accettare un ruolo “più attivo” della Bce).

Dagli Usa arriva la rassicurazione del vice presidente Joe Biden alla Grecia che ha varato una manovra ancora più dolorosa: “Siamo solidali con il vostro lavoro e siamo pronti ad aiutare in ogni modo possibile”. Si apre infatti un periodo critico anche sul fronte greco a partire da questo pomeriggio, quando è prevista la riunione del Consiglio Direttivo del Fondo Monetario Internazionale a Washington, che dovrà decidere sull’erogazione della sesta tranche da 2,2 miliardi di euro.

Quello che è certo è che la manovra italiana lacrime e sangue da 20 miliardi netti toglierà all’Europa l’alibi di addossare all’Italia le responsabilità per un’eventuale crollo dell’euro, che oggi si rafforza sul dollaro a quota 1.3436. In sintesi: stop all’indicizzazione delle pensioni sopra i 936 euro, sistema contributivo per tutti, torna l’Ici, aumenta l’Iva, stangata su lusso, una tantum su capitali scudati, tagli alla politica, tracciabilità a mille euro. Oggi il premier Monti riferirà alle Camere. Per i mercati decisivo sarà capire se il “sistema Monti” che ha detto no alla concertazione indiscriminata reggerà l’onda delle proteste che già si levano da più parti.

A Piazza Affari le prime a festeggiare sono le banche e i titoli finanziari, grazie all’allentamento delle tensioni sul differenziale tra i Btp decennali e il bund, sotto i 400 punti base per la prima volta dal 28 ottobre scorso (rendimento al 6,18%). Ma decisiva per la ripresa di fiducia verso il settore è anche la garanzia offerta alle obbligazioni bancarie di prossima emissione introdotta dalla manovra di ieri. Banca Mps vola in rialzo dell’11,37% con la Fondazione Mps pronta a scendere sotto il 50%, il Banco Popolare del 6,69%, Azimut del 5%, Unicredit del 4,10%. Bene le banche anche a livello europeo mentre crolla Commerzbank che ha annunciato il riacquisto fino a 600 milioni di euro di strumenti di capitale ibrido. Sul comparto bancario, e soprattutto sugli istituti italiani, rimane però innescata la mina dell’Eba che si riunirà il 7 e l’8 dicembre per dare il via libera alle nuove stima sulla necessità di ricapitalizzazione delle banche. In rialzo anche Finmeccanica dopo l’uscita di scena di Guarguaglini o di settimana scorsa. Sul Ftse Mib nessun titolo viaggia in territorio negativo.Dagli Usa nel pomeriggio arrivano gli ordinativi industriali di ottobre e l’indice Ism non manifatturiero di novembre.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati