Torna sotto tensione lo spread italiano. Mercoledì mattina il differenziale di rendimento fra i Btp decennali e i bund di pari scadenza è salito a 246 punti base, 11 in più rispetto alla chiusura precedente. La nuova ampiezza della forbice corrisponde a un rendimento sui Btp a 10 anni a sua volta in salita sopra il 3,4%.
S&P taglia l’outlook sull’Italia a “stabile”
A far surriscaldare nuovamente lo spread italiano è stata l’agenzia di rating americana Standard&Poor’s, che martedì sera ha comunicato una revisione in negativo dell’outlook sul nostro Paese. In base alle nuove condizioni politiche ed economiche, S&P non classifica più le prospettive per l’Italia come “positive”, ma come “stabili”. La decisione dell’agenzia Usa è legata alle dimissioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e alla convocazione delle elezioni politiche anticipate per il 25 settembre. Secondo S&P, in questo scenario l’approvazione delle riforme di cui l’Italia avrebbe bisogno è da considerarsi a rischio.
Piazza Affari positiva in scia a Unicredit
Per il momento, il pessimismo di Standard&Poor’s non deprime Piazza Affari, che – dopo aver chiuso la seduta di martedì con un rosso dell’1,04%, il peggior ribasso fra i principali listini europei – a metà mattina di mercoledì viaggia in terreno positivo dello 0,7%. A trascinare il listino milanese è soprattutto la performance di Unicredit, in forte rialzo (+6,6%) dopo la pubblicazione della trimestrale.