La Grecia e la Germania pesano sul mercato dei titoli di Stato. In mattinata lo spread italiano è tornato a superare la soglia dei 420 punti base, ai massimi dallo scorso gennaio. Il nuovo livello corrisponde a un tasso d’interesse sui nostri bond decennali pari al 5,7%. Negli stessi minuti lo spread della Spagna si è impennato da 449 a 476, mentre quello della Francia è arrivato a toccare quota 140 punti.
Intanto la Borsa amplia le perdite. A Piazza Affari il Ftse Mib perde intorno al 3%, mentre Parigi lascia sul campo il 2 e mezzo e Francoforte il 2,23%.
Il differenziale di rendimento fra Btp e Bund a 10 anni – che venerdì scorso aveva chiuso a quota 399 – risente soprattutto della crisi politica greca. A oltre una settimana dalle elezioni, i partiti ellenici non sono ancora riusciti a trovare un accordo per creare un governo che sia in grado di mantenere le promesse d’austerità fatte all’Europa. Il Paese potrebbe tornare alle urne il mese prossimo e i mercati temono che l’esecutivo nato da nuove consultazioni non rispetterebbe gli impegni presi con Ue e Fmi. Questo vorrebbe dire rinunciare agli aiuti internazionali concordati per 130 miliardi di euro, trascinare la Grecia fuori dall’eurozona e probabilmente alla bancarotta.
Intanto la tensione sale sugli spread europei anche a causa delle ultime elezioni regionali in Germania, che hanno visto il partito della cancelliera Angela Merkel (la Cdu) nettamente battuto nel Nord Reno Wesfalia, il land più grande del Paese. Una conferma che anche i tedeschi non sostengono più la linea del rigore assoluto sostenuta dal loro capo di governo.