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Spread Btp-Bund: la febbre scende sotto quota 200. Borse: piccolo rimbalzo nel giorno delle quattro streghe

FIRSTonline

Le Borse restano nervose, tra le scadenze tecniche, il petrolio che sbanda e Putin che continua a tagliare il gas. I listini europei ridimensionano così i loro guadagni alla fine della seduta e chiudono contrastati, mentre Wall Street appare volatile nel giorno delle quattro streghe. Piazza Affari si salva, ma arriva al traguardo ben lontana dai massimi di giornata a +0,29%, con il balzo di Saipem +12,39. È nettamente in verde inoltre il secondario italiano.

Nel resto d’Europa sono positive Francoforte 0,67% e Madrid +0,68%; è piatta Parigi, mentre Amsterdam perde lo 0,41%, Londra lo 0,36%, Zurigo lo 0,38%.

Ai temi quotidianamente sul tappeto in questo periodo, come inflazione, azione delle banche centrali e guerra, si aggiunge oggi la scadenza simultanea di future su indici azionari, futures su singole azioni, opzioni su indici azionari e opzioni su azioni. Inoltre, sta accelerando al ribasso il petrolio e l’andamento pesa sui titoli del settore: il Brent perde quasi il 5% e tratta intorno a 114 dollari al barile; il greggio texano fa lo stesso e scambia a 111,58 dollari al barile.

La recessione fa paura

A fare paura all’oro nero è il rischio di recessione, a fronte di un inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, impegnate nel tentativo di riportare l’inflazione a livelli accettabili. Oggi la banca giapponese si è confermata in controtendenza, con la sua politica ultra-accomodante, ma diverse dichiarazioni di banchieri statunitensi ed europei hanno riaffermato invece la necessità di muoversi rapidamente per correggere il tiro. Primo fra tutti il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, secondo cui la banca centrale americana è “totalmente concentrata sul far tornare l’inflazione all’obiettivo del 2%”. 

La settimana finanziaria, a livello globale, potrebbe risultare così, alla fine, la peggiore dal crollo dei mercati dovuto alla pandemia nel marzo del 2020.

Continuano a salire intanto i prezzi del gas, con Mosca che prosegue la sua strategica riduzione di forniture.

Dopo il taglio deciso da Gazprom alle richieste occidentali, con flussi dimezzati per Eni in data odierna i contratti futures sul mese di luglio hanno segnato un rialzo del 7,75% a 134 euro al MWh.

Sul mercato dei cambi il dollaro torna a fare la voce grossa. L’indice del biglietto verde sale dell’1,24%, l’euro paga pegno e arretra dello 0,8%, trattando intorno a 1,046.

In ambito macro il superindice statunitense dell’economia mostra un calo dello 0,4% a maggio, come da attese. È il secondo ribasso consecutivo però e non accadeva da marzo-aprile 2020.

L’inflazione della zona euro del mese scorso è confermata a +8,1%, più di quattro volte il target della Bce.

Frazionale rialzo per Piazza Affari e spread a picco

Piazza Affari si apprezza a 21.788 punti base, anche grazie alla buona intonazione dei titoli finanziari, a fronte di uno spread in ulteriore calo, dopo la riunione straordinaria della Bce dell’altro ieri per cominciare a studiare un nuovo strumento anti frammentazione.

Lo spread si sgonfia quasi del 6,4% a 192 punti base e i rendimenti del decennale italiano e di quello tedesco scendono rispettivamente a +3,58% e +1,66%.

Il ministero dell’economia ha comunicato inoltre oggi il tasso cedolare minimo garantito del nuovo Btp Italia, in collocamento da lunedì 20 giugno, pari all’1,6%. Il tasso definitivo sarà però stabilito con successiva comunicazione all’apertura della quarta giornata di emissione, nella mattinata di giovedì 23 giugno e potrà essere confermato o rivisto al rialzo. Il titolo scadrà nel 2030 e garantisce un premio fedeltà dell’1% per chi lo tiene fino in fondo.

Tornando all’azionario, il settore bancario europeo ha vissuto oggi una giornata positiva anche a seguito del balzo di Abn Amro (+6,43% ad Amsterdam) dopo indiscrezioni di Bloomberg secondo cui la banca francese Bnp Paribas (+0,64% a Parigi) ha espresso interesse per acquistare l’istituto di credito olandese.

L’idea che possa esserci una ripresa del Risiko bancario ha riacceso così anche i titoli sul listino milanese e a guidare i rialzi nel settore è stato Banco Bpm, che chiude con un progresso del 2,57%.

La blue chip regina è Saipem, +12,39, che ha improvvisamente cominciato a correre verso la fine della seduta. Bene Nexi, che mette a segno un guadagno del 5,63%, a seguito dell’accordo con Intesa Sanpaolo (+0,59%) sull’attività di merchant acquiring in Croazia da 180 milioni di euro.

Nel settore automotive sgomma Pirelli, +5,21%. Portano a causa lauti guadagni Diasorin +4,35%, Campari +4,48%, Italgas +4%.

Il rosso è appannaggio soprattutto di Eni -4,73% e Tenaris -1,48%. Scendono Moncler -0,8% e Cnh -0,71%. Prosegue la debolezza di Mediobanca -0,52%.

Fuori dal paniere principale Risanamento chiude una performance splendente con un rialzo del 9,13%, dopo aver sottoscritto con il Comune di Milano la convenzione urbanistica per la variante al progetto di Milano Santa Giulia, che segna l’inizio della fase attuativa e porterà al completamento della realizzazione del quartiere milanese.

Fincantieri si apprezza del 2,12%. L’azienda costruirà per la Marina americana la terza fregata lanciamissili della classe ‘Constellation’, per un valore dell’opzione contrattuale pari a circa 536 milioni di dollari.

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