La firma dell’accordo tra la Grecia e l’Eurogruppo e i segnali morbidi in arrivo dalla Fed hanno favorito l’avanzata del Toro sui mercati. A completare il quadro favorevole contribuisce stamane la Cina: l’indice Pmi (50,1 contro una previsione di 49,5) segnala un andamento dell’industria migliore delle attese, anche se continua a calare l’export (ai minimi da 20 mesi).
Poco mossa Tokyo +0,1%, stabile sui massimi da 15 anni. Salgono le altre Borse asiatiche (indice Asia Pacific +0,6%). A Wall Street l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,51%, l’S&P 500 circa dello 0,3%. Il Nasdaq ha chiuso a + 0,14%, decimo segno più consecutivo. La presidente della Banca centrale americana, Janet Yellen, ha ribadito al Congresso che, prima di alzare i tassi di interesse, la Fed cambierà l’aggettivo “paziente” all’interno della forward guidance. Questo significa che per almeno due meeting (18 marzo e 29 aprile) non verrà alzato il costo del denaro. L’economia americana dà segni di miglioramento ma resta l’incognita della crescita troppo lenta dei salari.
PIAZZA AFFARI AI MASSIMI DA GIUGNO. ATENE +9,8%
I listini europei hanno festeggiato l’happy ending della trattativa con la Grecia. Piazza Affari ha archiviato l’ottava seduta consecutiva in rialzo portandosi sui massimi da otto mesi: l’indice FTSE Mib ha guadagnato lo 0,84%, consolidando la violazione di quota 22.000 punti (22.149) al top dal 20 giugno scorso. Tutte positive le altre Borse: Francoforte ha guadagnato lo 0,67%, Madrid lo 0,68%, Parigi lo 0,50% e Londra lo 0,54%.
A beneficiare più di tutti dell’approvazione dell’Eurogruppo è stata la borsa di Atene, che ha chiuso la seduta in progresso del 9,81% a 937,96 punti. Il rendimento del governativo decennale greco scende all’8,4%, lo spread Grecia-Germania scende 55 punti base a quota 800. Più pronunciato il progresso sulla scadenza a 5 anni dove lo spread si contrae di ben 200 punti base a 1.056, per un rendimento al 10,5%.
I ministri delle Finanze della zona euro hanno approvato il piano di riforme proposto da Atene che dovrebbe portare al recupero di 7 miliardi di euro anche se, come ha sottolineato Mario Draghi, “dato il tempo molto limitato disponibile non è stato possibile per Atene elaborare proposte concrete e impegni su crescita, finanza pubblica e stabilità finanziaria”.
Sul fronte delle entrate promette di combattere l’evasione fiscale, il contrabbando e la corruzione: il piano dovrebbe portare al recupero di 7 miliardi di euro. Per quanto riguarda la vendita degli asset pubblici, un punto nevralgico del memorandum siglato con la Troika, Atene si impegna a non ritirare le privatizzazioni già completate e a rispettare quelle per cui è stato lanciato il bando, ma rivedrà quelle non ancora lanciate puntando a migliorare i benefici a lungo termine per il Governo.
OTTO GIORNI AL QE: BTP AI MINIMI. OGGI L’ASTA BOT
Mancano otto giorni al varo del Quantitative Easing europeo, che prenderà il via il 5 marzo. Ma i mercati già si posizionano sul nuovo scenario che avvantaggia i titoli del debito della “periferia” dell’area euro mentre si indebolisce il Bund tedesco, il cui rendimento è salito allo 0,37% (+2 punti base). Al contrario, si rafforza il Btp: il rendimento è sceso ieri di 6 punti base a nuovi minimi storici (1,46%). Lo spread Bund – BTP si restringe a 106 punti base (-6 punti base), un livello che non si vedeva da aprile 2010.
Il decennale spagnolo continua a fare meglio: spread a 99 punti base e rendimento a 1,37%. Ma sull’orizzonte a 5 anni invece la situazione si ribalta: il Btp che rende lo 0,57% contro 0,62% della Spagna. In questa cornice si terrà oggi l’asta Bot a 6 mesi (7 miliardi). Ieri il Tesoro italiano ha collocato tutti i Btp indicizzati all’inflazione con un rendimento in deciso calo allo 0,62%, mentre il tasso dei Ctz ha segnato il nuovo minimo storico allo 0,219%.
Citigroup segnala che, tra le 33 banche centrali da loro monitorate, ben 18 hanno attuato manovre di easing negli ultimi 3 mesi (3 QE, 14 tagli dei tassi e un FX easing sui cambi).
FINMECCANICA VENDE ANSALDO E RIDUCE I DEBITI (-15%)
Fumata bianca per l’accordo tra la giapponese Hitachi e Finmeccanica, in calo dello 0,9% dopo l’annuncio. Il gruppo giapponese ha comprato il 40% di Ansaldo Sts (ieri + 6,06 a 9,37 euro) a 9,65 euro per azione e allo stesso prezzo lancerà un’Opa sul restante 60%. L’operazione costerà ad Hitachi fino a 1,9 miliardi di euro mentre comporterà per Finmeccanica una riduzione del 15% del debito e una plusvalenza di 250 milioni. Dopo le ultime operazioni, ha detto l’ad Mauro Moretti in conferenza stampa il debito di gruppo “si riduce di 600 milioni a fine 2015 a 3,4 miliardi”. “In occasione dell’investor day del 19 marzo a Londra – ha detto ancora Moretti – rivedremo in positivo le guidelines”. E ha aggiunto: “L’operazione non poteva essere più calibrata. Mi dispiace per chi non ci credeva”.
Da inizio anno Finmeccanica guadagna il +41%. Il 42% degli analisti censiti da Bloomberg (20) raccomanda l’acquisto del titolo. Il target price medio è indicato a 9,80 euro. Intanto Hitachi rafforza la presenza in Europa dove compete con i primi tre produttori mondiali di treni: la canadese Bombardier, la tedesca Siemens e la francese Alstom.
Tra gli altri industriali Fiat Chrysler -0,3%, StM +0,6
WDF, BENETTON CONFERMA: ABBIAMO TANTE OFFERTE
Seconda giornata di rialzi per WorldDuty Free (+6%). Ieri la notizia era che la svizzera Dufry avrebbe avanzato un’offerta alla famiglia Benetton per acquistare la quota di maggioranza. Oggi gli svizzeri hanno un concorrente nella coreana Lotte, che avrebbe anch’essa presentato un’offerta. Gilberto Benetton ha spiegato che Edizione, la holding di controllo, ha ricevuto diverse manifestazioni di interesse, ma nessuna offerta concreta.
INTESA, IL 56% NELLE MANI DEI GESTORI INTERNAZIONALI
Monte Paschi (-1,4%) si concede una pausa dopo la corsa forsennata delle ultime due settimane (+86% dal 12 febbraio). JP Morgan ha abbassato il prezzo obiettivo da 1 a 0,65 euro (neutral). Poco mossa Intesa (+0,14%) nel giorno dell’audizione alla Camera di Gian Maria Gros-Pietro. Il 56,12% del capitale della banca, ha detto per l’occasione il presidente del consiglio di gestione, è nelle mani di investitori stranieri. A dicembre scorso, il 27,37% delle azioni della banca era detenuto da fondazioni italiane, il 9,11% da investitori italiani retail e il 7,4% da investitori istituzionali italiani.
Ieri in Parlamento c‘è stata anche l’audizione dell’ad di Mediobanca (+0,24%), Alberto Nagel. Iniziative sulla bad bank in Italia, ha detto, sono utili per accelerare il trend di ripresa degli impieghi, “ma realizzarla con un prevalente ruolo pubblico è ormai inattuale” mentre servirebbero invece norme e garanzie che agevolino i progetti dei privati.
Unicredit +1,4%. Tra gli altri titoli del settore, Banco Popolare (+2,21%) ha annunciato ieri sera di aver collocato con successo presso gli investitori istituzionali un covered bond a 7 anni per un ammontare di 1 miliardo di euro. Ubi Banca +1,20% , Bpm +0,36%. Ubs detiene il 2,013% di Mediolanum +0,91%. Banca Generali +2,5%.
AVANZA ANCORA A2A. MIGLIORA LA FINANZA SARAS
Giornata positiva per utilities ed energia. Salgono Enel (+2,6%) e Enel Green Power (+1,8%). Continua la marcia di A2A (+2,7%). Tra i titoli oil, Eni +1,3%, Saipem +2%. Recupera anche Tenaris (+2,26%). Saras +1,7% dopo l’annuncio dei risultati. Il quarto trimestre 2014 si è chiuso con profitti adjusted per 18 milioni di euro (5,3 milioni un anno fa) su ricavi per 2,29 miliardi (2,9 miliardi un anno fa). La posizione finanziaria a fine dicembre è positiva per 107 milioni, era negativa di 8 milioni a fine 2013.
INCENTIVI PER FALCK RENEWABLES +2,1%
Nel resto del listino, bene il lusso. Yoox +3,3%, Ferragamo +2,2%. Fra le mid e small cap spicca Falck Renewables +2,1%. La società ha reso noto di avere ottenuto gli incentivi del Gse per la produzione di energia elettrica del proprio impianto ibrido (termodinamico e biomasse) della centrale di Rende in Calabria. Da inizio 2015 il titolo guadagna il 22%.