Clamorosa impennata dello spread italiano dopo l’asta dei Btp a cinque anni. Nel giorno in cui tutti si aspettavano una risposta positiva da parte dei mercati dopo l’assegnazione del nuovo mandato di governo a Mario Monti, ci ha pensato l’ultimo collocamento del Tesoro a rovinare la festa, con rendimenti che sono arrivati al 6,29% (erano al 5,32% nell’asta dello scorso 13 ottobre).
In pochi minuti il differenziale di rendimento fra i Btp decennali e i corrispettivi Bund tedeschi è schizzato verso l’alto di 20 punti, tornando a lambire quota 480 punti base. I tassi d’interesse sui quinquennali hanno raggiunto il massimo dal 1997, tuttavia sono risultati inferiori a quelli con cui i titoli erano scambiati sul mercato appena venerdì scorso.
Il rialzo di quasi 100 punti base rispetto all’ultima asta ha però scoraggiato gli investitori. Negli stessi minuti, infatti, sono tornati a salire anche i renidmenti sui decennali, cresciuti dal 6,3 al 6,56%. Piazza Affari ha invece virato al ribasso, arrivando a perdere un punto.