Lo spread italiano è tornato a oltre la soglia dei 300 punti base. Nel pomeriggio il differenziale di rendimento fra i nostri titoli di Stato a 10 anni e gli equivalenti Bund tedeschi ha toccato un massimo di giornata a quota 302 punti base, per poi ritracciare leggermente e assestarsi intorno ai 295 pb. Ieri in chiusura il valore non superava i 287 punti. La nuova ampiezza della forbice corrisponde a tassi d’interesse sui nostri bond decennali pari al 4,54%, contro il 4,5% della chiusura di ieri. Sale a 335 punti lo spread tra Bonos spagnoli e Bund.
Sul versante azionario, negli stessi minuti Piazza Affari ha accelerato al ribasso, arrivando a perdere oltre un punto e mezzo. Pesano sul listino i titoli bancari, ma a registrare gli andamenti peggiori sono Telecom Italia (-4,55%) – colpita dall’ultima provvedimento dell’Agcom –, Enel (-4,30%) e Terna (-3,90%), declassate da S&P.
“E’ come se ci fosse il timore che possa succedere qualcosa sull’Italia”, dice un trader, aggiungendo che gli scarsi volumi accentuano la volatilità. A preoccupare non è solo la situazione politica italiana, ma anche la crisi in Portogallo. Le tensioni politiche che stanno facendo traballare il governo guidato da Passos Coelho alimentano la paura per un secondo bailout.