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Spread, Bce e Portogallo mettono sotto pressione banche e Borsa che nel finale riduce le perdite

L’innalzamento dello spread, le paure innescate dal default del Banco Espirito Santo, il calo della produzione industriale italiana e l’allarme lanciato dal Bollettino della Bce alla base della nuova caduta dei titoli bancari e della Borsa che però migliora nel finale – La riduzione dei sussidi Usa attenua i ribassi – In crisi anche Mediaset e Autogrill

Spread, Bce e Portogallo mettono sotto pressione banche e Borsa che nel finale riduce le perdite

SOFFIA DA LISBONA IL VENTO GELIDO DI ESPIRITO SANTO
BANCHE GIU’, SPREAD SU’. ROTTAPHARM RITIRA L’IPO

Soffiano da Lisbona i nuovi venti di crisi poer i mercati.

A Milano l’indice Ftse Mib scende dell’1,62% a quota 20,546.

In forte ribasso anche Parigi- 1,28%, Francoforte -1,47% e Madrid, la peggiore con un calo del 2,95%. Limita i danni Londra -0,70%.

Wall Street limita le perdite anche grazie ai dati poitivi sui sussidi di disoccupazione. il Dow Jones scende dello 0,5%, S&P -0,4%, Nasdaq -0,6%. L’intera comunità finanziaria mondiale ha gli occhi puntati sul Banco Espirito Santo, la prima banca del Portogallo, in rovinosa caduta alla Borsa di Lisbona (-19%), dopo che la controllante Espirito Santo International, quotata a Lussemburgo, ha annunciato che non è in grado di rimborsare i debiti.

I riflessi della crisi, in mattinata, hanno investito tutti i mercati, prima di rientrare in parte dopo le rassicurazioni in arrivo dalla banca centrale di Lisbona: l’attività della banca è sotto controllo, la crisi riguarda la holding di famiglia.

Piazza Affari ha fatto i conti con due altre brutte notizie: la frenata della produzione industriale (-1,2%) ad aprile; il ritiro dell’Ipo di Rottapharm, dopo che il consorzio di collocamento ha preso atto delle “cattive condizioni di mercato”.

Anche il mercato obbligazionario è stato contagiato dal nervosismo con un allargamento del differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco, che in chiusura si è fermato in area 175 punti base. Il redimento del decennale è salito del 2,93%.

Le rinnovate preoccupazioni per il fragile stato di salute delle banche hanno portato l’indice settoriale europeo a cedere l’1,65%, andamento amplificato dal paniere bancario italiano, che lascia sul terreno più del 2%, pur sopra i minimi intraday.

A Milano le vendite sono diffuse tra tutti i titoli bancari, guidati da Mps con un -4,3%. Tra i più colpiti dalla lettera anche Mediaset, che perde il 4,8%, e Prysmian Nel pomeriggio sono parzialmente risalite le banche, già sotto in alcuni casi del 4%. o, le banche sono risalita, anche se restano complessivamente in ribasso: nel corso delle mattinata erano arrivate a segnare ribassi nell’ordine del 4%.

Banco Popolare -2%, Ubi Banca –1,2%, Banca Popolare di Milano -2,5%. Unicredit perde l’1,7%, Intesa lo 0,4%. Ancora pesante MontePaschi -4,3%.

Resiste Telecom Italia – 0,2% dopo una mattinata in rialzo. Il titolo era stato , sostenuta dalla promozione di JP Morgan che ha alzato la raccomandazione.

Precipita Mediaset -4,5% tra le peggiori blue chip. Secondo le rilevazioni di Nielsen, la raccolta pubblicitaria in Italia è scesa a maggio del 5,2% anno su anno, -4,1% nei primi 5 mesi del 2014. Mediaset chiude il mese con un ribasso del 5%.

Fra i titoli industriali, Finmeccanica ha invertito la rotta e sale del 2,1%.StM -2,3%, Fiat (lanciato un bond da 850 milioni con una cedola annua del 4,75%)) -1,9%. Prysmian -3,7%, Cnh Industrial -3%. Soffrono anche i petroliferi : Eni -1,6%, Saipem -3%.

Le utility resistono bene alla furia ribassista. Enel perde lo 0,4%, Snam -0,2%, Terna -0,7%. World Duty Free perde il 2,7% e Autogrill il 3,3%.

Tra le società del lusso, Tod’s perde il 2% al pari di Luxottica e Moncler.

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