Condividi

Spread alle stelle, Bot ad alta tensione, Borsa affonda con le banche

La speculazione scatena la bufera sull’Italia attaccando frontalmente i titoli di Stato: i rendimenti del Bot a 6 mesi s’impennano e lo spread Btp-Bund tocca i 320 pb per attestarsi a 303 mentre la Borsa chiude di nuovo in profondo rosso (-2,65%) – Altra batosta sui titoli bancari, in controtendenza i petroliferi.

È fuga dall’Italia: Piazza Affari lascia sul campo il 2,65% e arretra a 21.350 punti. Lo spread fra Btp 10 anni e decennale tedesco sale del 29,60% a 303.40 punti base; il rendimento si porta al 3,33% (volano i rendimenti sulle brevi scadenze). È una seduta di lacrime e sangue quella di oggi, vissuta nell’attesa della salita al Colle del presidente Incaricato Carlo Cottarelli, per un nulla di fatto al momento, visto che il premier incontrerà di nuovo, domani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E così il nervosismo cresce, quando le elezioni a luglio sembrano più probabili.

Intanto è un tiro al bersaglio sul Belpaese, a partire dal Commissario europeo per il bilancio, Gunther Oettinger, secondo il quale “lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti”. ll vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, invita l’Italia a ripassare le regole sugli aiuti ai Paesi in difficoltà e il commissario Ue all’economia, Pierre Moscovici, ribadisce che il destino degli italiani è nelle loro mani. Secondo l’economista Mohamed El-Erian, Mattarella ha fatto un “grande errore di calcolo politico”. Per George Soros, la Ue si trova in una “crisi esistenziale” e deve “reinventarsi”. A rassicurare gli investitori e a fermare la speculazione in atto, non serve nemmeno quanto dice il governatore Ignazio Visco e cioè che “è grave e non vi sono giustificazioni, se non emotive, per ciò che osserviamo oggi sui mercati”. Pesa la minaccia dell’agenzia di rating Moody’s di procedere a un downgrade del Paese, qualora il prossimo esecutivo tricolore adotti politiche insufficienti per contenere il rapporto debito pubblico/Pil.

Il clima di sfiducia coinvolge l’intera zona euro, penalizzata anche dalla situazione spagnola. D’altra parte, come dice Visco, “Il destino dell’Italia è quello dell’Europa”. Il rischio è che le prossime elezioni, che siano a luglio o a settembre, assomiglino a un referendum pro o contro l’euro.

La moneta unica arretra sul dollaro portandosi a 1,154. Madrid perde il 2,49%; Francoforte -1,53%; Parigi -1,29%. Non fanno molto meglio Londra, -1,23% e Zurigo -1,66%.

Wall Street apre negativa e prosegue al ribasso, impensierita dai problemi geopolitici. Fra le materie prime l’oro è in rialzo, +0,34%, 1.302.58 dollari l’oncia, mentre il petrolio risulta poco mosso. Brent 75,16 dollari al barile, -0,21%. Sul Ftse Mib si salvano solo i titoli petroliferi: Saipem, +3,22%; Tenaris +0,54%; Eni +0,13%. Le banche restano le più colpite da questa crisi, anche se Monte dei Paschi, +2,83%, centra un rimbalzo. Banco Bpm -6,73%; Banca Generali -6,09%; Unicredit -5,61%; Leonardo -5,39%; Bper -5,04%; Ubi -4,9%; Intesa -4,09%.

Commenta