Estate sostenibile su spiagge e montagne? Si può. Se l’Ipsos in una sua recente ricerca ha detto che l’ecologia è ormai una consapevolezza per la maggior parte delle persone, il CoReVe – Consorzio per la raccolta, riciclo e recupero dei rifiuti in vetro – lancia un appello a non abbandonare le buone abitudini in vacanza. Nelle località turistiche fino a settembre si consumerà più vetro di ogni altra cosa. Un materiale che può essere, invece, riciclato al 100%, infinite volte. In una situazione generale già precaria per mancanza di impianti e titubanze politiche, le aziende del riciclo cercano di correre ai ripari.
Il 2018 è stato un anno straordinario con un +8,4% di differenziazione di vetro a livello nazionale. I Comuni per il recupero di bottiglie e vasetti hanno ricevuto circa 79 milioni di euro dalle aziende riunite in Consorzio. A conti fatti, il sistema ha consentito agli italiani di risparmiare 235 milioni di euro, evitando lo smaltimento in discarica. La buona gestione attraverso il riciclo industriale spinge ora le aziende a sensibilizzare ancora di più turisti e commercianti. Questo nonostante piccole e grandi mete turistiche si preparino a rispondere alle esigenze dei viaggiatori, scegliendo materiali totalmente riciclabili ed ecocompatibili.
Però “quasi 8 imballaggi in vetro su 10 utilizzati quotidianamente in Italia sono riciclati”, dice Gianni Scotti, Presidente del CoReVe. Per ridurre l’impatto ambientale d’estate, il consiglio è di non lasciare a casa le buone abitudini. Il periodo fa registrare un aumento della produzione dei rifiuti nelle località turistiche e un aumento del rischio di conferimenti non corretti. Cosa consigliare, allora? Informarsi e seguire le regole per la raccolta differenziata della località in cui si è in vacanza. Ogni Comune è autonomo ed ha proprie regole. Separare i prodotti, usare le campane per il vetro, svuotare bottiglie e vasetti dai residui, gestire correttamente la plastica.
Nell’anno del boom delle campagne plastic free, cittadini, negozianti, ristoratori, sono il migliore presidio contro comportamenti scorretti. Il Coreve è il Consorzio responsabile degli obiettivi di recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro prodotti sul territorio nazionale. Creato nel 1997 dai principali gruppi vetrari italiani non è nuovo a queste campagne che si raccordano con quelle di altre aziende. Il consorzio Ecolamp, per esempio, ha comunicato che nei primi sei mesi di quest’anno sono stati recuperate 1.023 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e apparecchi di illuminazione e 903 tonnellate di lampadine.
Buone notizie che si collocano, tuttavia, in un contesto ancora poco edificante. Secondo il Rapporto dell’Istituto per la protezione ambientale (Ispra) la produzione nazionale dei rifiuti speciali sfiora ormai i 140 milioni di tonnellate. Un 3% in più rispetto al 2016 che si traduce in un segnale chiaro al governo per accelerare investimenti in nuovi impianti e non fare affidamento solo sulle sensibilità delle famiglie. In molte parti d’Italia si è visto che non funziona, sebbene sia di grande valore strategico e politico.
Se davvero si sta lavorando ad un pacchetto rifiuti, come dice il Ministro Costa, è il caso che lo si presenti il più presto possibile. Confrontandosi con tutte le parti interessate e soprattutto prima che si verifichino altre emergenze. Può bastare quella di Roma.