Il sostegno alimentare per le festività natalizie – e non solo – per i meno abbienti è pronto. I Sindaci hanno ricevuto 400 milioni di euro ed entro fine anno devono decidere come e a chi dare aiuto. Sperando che la burocrazia non si metta di mezzo, bisogna dare attuazione al Decreto “Ristori ter”. Attenzione massima, dunque, per alleviare i disagi di migliaia di famiglie in difficoltà nel fare la spesa.
I Servizi sociali di ciascun Comune individuano la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici del Covid 19.
Le misure di sostegno hanno messo in moto un meccanismo solidaristico con effetti positivi su tutta la filiera agroalimentare. Per la seconda volta il governo è intervenuto con la identica cifra di 400 milioni di euro (la prima a marzo) per combattere la povertà alimentare degli italiani. L’associazionismo, la Chiesa, il terzo settore, le organizzazioni agricole, avevano spinto per un provvedimento che rispecchiasse in concreto il “nessuno resti indietro” della politica.
I soldi sono stati messi a disposizione dei Sindaci già il 27 novembre, chiarisce una nota del Ministero dell’Interno. Di conseguenza si sta monitorando lo stato di emissione delle delibere di giunta comunale.
I buoni spesa vanno utilizzati per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti in un elenco pubblicato da ciascun Comune. Servono per generi alimentari o prodotti di prima necessità.
I sindaci per l’acquisto e per la distribuzione dei beni possono avvalersi degli “Enti del Terzo Settore”. Ovviamente queste iniziative non escludono tutto ciò che le associazioni, le organizzazioni dei produttori agricoli, gli chef , i ristoratori, stanno preparando per le Natale. L’impegno delle reti territoriali quest’anno sarà ancora più forte. Molte cooperative ed aziende agricole sono già al lavoro ,preparando i loro pacchi alimentari.
I Sindaci, però, hanno a disposizione anche altre fonti di finanziamento pubblico. Possono coordinarsi con gli Enti attivi nella distribuzione alimentare utilizzando le risorse del Programma operativo del “Fondo di
aiuti europei agli indigenti” (“Fead”). Ancora. Possono destinare alle misure di “solidarietà alimentare” eventuali donazioni predisponendo l’apertura di appositi conti correnti bancari . Importante ricordare che a queste donazioni si applica la detrazione d’imposta Irpef del 30% o la deducibilità dal reddito d’impresa. Occorre solo mettersi al lavoro.
Spesa sostenibile: per i Sindaci Fondi pubblici già dal 27 novembre
Disponibili i soldi del Ristori ter per la famiglie in difficoltà. Per Natale in campo agricoltori, associazioni e terzo settore.