Spending review, spunta anche l’ipotesi di accorciare l’orario di lavoro dei ministeri. Secondo quanto riporta il Messaggero il governo starebbe preparando la chiusura anticipata dei portoni dei ministeri: tutti a casa due ore prima dell’orario – fissato oggi per le 20 – e dunque l’attività lavorativa sarà concentrata interamente entro le 18.
“I risparmi si fanno anche in questo modo”, spiegano in Via XX Settembre invitando a non sottovalutare il contributo economico che questa mossa potrà dare all’ansia risparmiatrice e razionalizzatrice di Palazzo Chigi. Dal punto di vista operativo non cambierà molto in quanto la maggior parte dei 170 mila dipendenti ministeriali, a legislazione vigente, alle 6 della sera ha già lasciato l’ufficio da un pezzo.
Ma l’impatto è notevole se si pensa alle voci che subiranno notevoli tagli. La chiusura anticipata (“destinata a produrre risparmi importanti” fa notare chi lavora al dossier senza però indicare cifre) vuol dire una robusta potatura degli straordinari già sottoposti a una dieta del 10% nella scorsa legge di Stabilità.
E poi ci sono due ore in meno di spese energetiche (luce, riscaldamento e aria condizionata)da mettere in conto. L’operazione riguarderebbe al momento solo i ministeri ma nei piani c’è l’estensione della misura anche alle controllate del ministero dell’Economia. Come, ad esempio, le Agenzie fiscali. Questa sorta di ”coprifuoco ministeriale” si aggiungerà al taglio di diverse posizioni dirigenziali e alla significativa razionalizzazione degli spazi per gli uffici voluta in via XX Settembre dal ministro Pier Carlo Padoan.