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Spending review, Imu, privatizzazioni, quote Bankitalia: una settimana di fuoco per il governo Letta

Inizia oggi una settimana fitta d’impegni per il governo Letta. Nei prossimi giorni l’Esecutivo è chiamato a dare risposte importanti su almeno quattro fronti: spending review, cuneo fiscale, cancellazione della seconda rata Imu e piano di privatizzazioni, che – stando a quanto annunciato oggi dal Premier – sarà presentato proprio entro la fine di questa settimana. Non solo: in agenda c’è anche la  rivalutazione della quote di Bankitalia. 

SPENDING REVIEW

Oggi pomeriggio si riunisce il Comitato interministeriale per la spending review, presieduto dallo stesso Presidente del Consiglio. Le linee guida del piano preparato dal commissario straordinario, Carlo Cottarelli, per ridurre la spesa pubblica con tagli selettivi (non più lineari) saranno valutate e poi trasmesse al Parlamento. Il Governo punta a recuperare circa un miliardo e mezzo già per il 2014, grazie a nuove misure da inserire in un emendamento alla legge di Stabilità. In tutto, il programma triennale ha l’obiettivo di ridurre la spesa al netto degli interessi da un minimo di 8 a un massimo di 16 miliardi.

Il target potrebbe essere tuttavia ancora superiore. “Sono fiducioso che [la spending review] avrà il coraggio di definire una terapia più incisiva sull’intero campo della spesa pubblica già a partire dal 2014”, aveva detto al Corriere della Sera il ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, specificando che “l’operazione complessiva potrebbe ambire a un valore tra l’1 e il 2% del Pil, a regime nell’arco di un triennio”. 

CUNEO FISCALE

Sempre oggi pomeriggio, la commissione Bilancio al Senato inizierà a votare gli emendamenti alla legge di Stabilità, ma non è escluso che in settimana l’Esecutivo decida di presentare nuove proposte di modifica. I nodi principali dell’ex finanziaria sono due: cuneo fiscale e tassazione sulla casa.

Sul primo fronte, il Partito democratico propone di concentrare gli sconti fiscali sui redditi annui fino a 35mila euro (la soglia attuale è a 55mila), in modo da incrementare i vantaggi per i meno abbienti. Il centrodestra, invece, vorrebbe utilizzare almeno due terzi degli 1,5 miliardi destinati al taglio del cuneo fiscale – che sarebbe rinviato di un anno – per ridurre la tassazione dei salari di produttività.

SECONDA RATA IMU

Entro pochi giorni la partita Imu dovrebbe chiudersi definitivamente con la cancellazione della seconda rata sulla prima casa, in scadenza il 16 dicembre. Il provvedimento dovrebbe essere contenuto in un decreto che il Governo potrebbe varare in un Consiglio dei ministri da convocare domani. S

embra però che l’esenzione non riguarderà i beni agricoli (terreni e case rurali), su cui si continuerà a pagare l’imposta, in modo che la copertura finanziaria richiesta dal decreto scenda da 2,4 a circa due miliardi. Risorse che saranno garantite in buona parte dal rincaro degli acconti fiscali per banche e assicurazioni e dalla tassazione delle plusvalenze realizzate dagli istituti con la rivalutazione delle quote detenute in Bankitalia.

“Il decreto è imminente – ha confermato oggi il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, ai microfoni di Radio 1 –. C’è bisogno di dare certezze ai contribuenti e ai Comuni”.

PRIVATIZZAZIONI

Oggi, intervenendo al summit sull’Italia organizzato dal Financial Times, il Premier ha annunciato che “questa settimana ci sarà un evento importante: presenteremo il piano di privatizzazioni discusso al ministero dell’Economia”. Venerdì scorso, rispondendo alle critiche della Commissione europea al disegno di legge di Stabilità, Saccomanni aveva detto che “diversi miliardi” sono attesi dalla revisione della spesa pubblica e dal programma di privatizzazioni.

RIVALUTAZIONE QUOTE BANKITALIA

Il danno provocato ai conti delle banche dall’aumento degli acconti fiscali dovrebbe essere compensato dalla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, che – stando ai calcoli che la stessa Via Nazionale ha fornito al Tesoro – dovrebbero arrivare a una cifra compresa fra i 5 e i 7 miliardi, garantendo allo Stato entrate per circa un miliardo grazie alle tasse sulle plusvalenze realizzate dagli istituti di credito.

Il provvedimento potrebbe essere contenuto nello stesso decreto dell’Imu e ricevere quindi il via libera entro metà settimana. Per concludere l’iter, tuttavia, c’è bisogno anche di un’assemblea straordinaria di Palazzo Koch per la modifica dello statuto della Banca centrale. Ma il tempo stringe, perché il governatore Ignazio Visco non potrà aprire l’assemblea se il decreto legge sulle quote non sarà stato prima ratificato dal Parlamento.

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