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Spalletti lascia: Roma più forte, non merito fischi

A due giorni dall’addio alla Roma di Francesco Totti, l’allenatore toscano passa all’Inter e lascia la Roma con in tasca il secondo posto e quindi la qualificazione diretta in Champions League. Candidato numero uno per il futuro è Eusebio di Francesco, reduce dall’esperienza positiva al Sassuolo.

Spalletti lascia: Roma più forte, non merito fischi

A sancire la fine del rapporto fra Luciano Spalletti e l’AS Roma è la società giallorossa che, attraverso un comunicato ufficiale firmato James Pallotta, ringrazia l’allenatore toscano per i risultati ottenuti e per il contributo dato al club dal suo ritorno. 

Frasi d’occasioni, formali, attese. Tutti ormai da settimane sapevano che Spalletti avrebbe cambiato aria. Il tecnico toscano è stato bravo a preparare con minuzia di dettagli la sua uscita, specificando più volte che la sua permanenza sarebbe stata legata alla vittoria di un trofeo. Cosa impossibile, però, data la presenza della Juventus schiacciasassi. 

Spalletti paga un atteggiamento a volte troppo arrogante con la stampa – che a Roma, in ambito calcistico, ha un notevole peso specifico – e la gestione del “caso Totti”. Per qualsiasi allenatore sarebbe stato difficile affrontare la situazione. Totti a Roma è più di un semplice giocatore, è quasi una divinità. Spalletti non ha ceduto alle critiche e alle richieste di tutto l’ambiente, ha sempre anteposto la squadra al singolo, andando contro tutto e tutti. 

Il tecnico, che ha deciso di salutare con una conferenza stampa a Trigoria, non si è risparmiato alcune critiche: “Lascio una Roma forte, una squadra che ha individualità importanti. Si è comportata quasi totalmente da collettivo. Si poteva far meglio come collettivo e come obiettivo di tutti, probabilmente lì non ci sono riuscito. Secondo me non abbiamo remato tutti dalla stessa parte”

Manca solo l’ufficialità, ma Spalletti sarà il nuovo allenatore dell’Inter. A Milano troverà il suo amico ds Walter Sabatini ed una società nuova pronta ad investire molto per riportare il club ai vertici in Italia e in Europa. 

Nel calcio contano i risultati: oltre al secondo posto – che assicura accesso diretto alla Champions e alti introiti economici – la Roma quest’anno ha fallito: sconfitta ad agosto con il Porto, eliminata dalla Coppa Italia dalla Lazio e fuori dall’Europa League per mano del Lione. 

Come ha detto Daniele de Rossi alla fine dell’ultima partita di campionato, non sarà facile trovare un altro allenatore capace di concludere una stagione ad 87 punti, di far giocare bene e sempre all’attacco la squadra e di valorizzare quasi tutti gli elementi della rosa (Palmieri su tutti). 

A quanto pare però, il neo ds Monchi ha già individuato il suo successore: Eusebio di Francesco, attualmente allenatore del Sassuolo, campione d’italia nel 2001 con la Roma di Capello nonché team manager del club durante il primo anno di Spalletti nella capitale. Sliding doors, il calcio è fatto di destini incrociati. 

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