Può un bene alimentare, seppur famoso e conosciuto in tutto il mondo e simbolo dell’eccellenza iberica, rappresentare un indicatore a livello macro dell’andamento economico di un Paese? La risposta è si. Stiamo parlando del pregiatissimo Jamon Serrano, prosciutto che viene venduto a prezzi tutt’altro che modesti, coerenti con l’assoluta qualità del prodotto.
Ovviamente i primi consumatori del Serrano sono gli spagnoli stessi. Il prezzo del prosciutto, una commodity piuttosto che un bene raro, è aumentato del 40% rispetto aI 2016. Euforia sì, ma con costante monitoraggio del mercato. Un incremento del genere preoccupa gli analisti, che temono lo scoppio di una nuova bolla speculativa, stavolta meno convenzionale rispetto a quelle del passato.
I segnali di ripresa economica quindi non interessano solamente l’Italia. Anche la Spagna sembra avere ulteriormente rafforzato un percorso di crescita dal punto di vista macro, con i settori industriali più importanti che fanno registrare rilevanti risultati dal punto di vista della produttività e delle vendite.
Fra questi, il migliore sembra essere l’immobiliare: con circa 465 mila contratti di compravendita nel 2017 (+15% rispetto all’anno passato), il mercato spagnolo ha raggiunto i livelli precisi, ed i prezzi sono cresciuti del 7,6%. Certo, rispetto al record del +21% raggiunto nel 2007 – quando in pochi mesi esplose la bolla del mercato immobiliare sulla scia della crisi americana – la strada è ancora lunga, ma tutto fa pensare all’imminente ripresa.
L’economia ed i suoi indicatori variano costantemente, ed anche l’analisi dell’andamento di un bene alimentari può essere cruciale per tenere a bada derive del mercato. Con la speranza che il nostro San Daniele non freni la nostra ripresa.