La Spagna potrebbe chiudere il 2019 con un Governo. Pedro Sanchez sembra più vicino alla Moncloa di quanto non lo fosse pochi giorni fa. Il leader del Psoe, uscito vincitore dalle elezioni del 10 novembre, ma con meno seggi di quelli che aveva fino a febbraio, qualche giorno fa ha chiuso l’accordo con Podemos. Sanchez ha concesso a Pablo Iglesias ciò che fino a poche settimane prima aveva sempre rifiutato di concedergli: una vicepresidenza e qualche ministero, tra cui quello del Lavoro.
Tutto ok, dunque? No, o almeno non ancora. Psoe e Podemos arrivano solo a 155 seggi, 21 in meno della maggioranza necessaria. Per governare Sanchez avrà dunque bisogno dell’astensione o dell’appoggio degli altri piccoli partiti di sinistra, ma soprattutto degli indipendentisti catalani di ERC (13 seggi), gli stessi che solo 10 mesi fa hanno fatto cadere il suo Governo, durante il voto di investitura.
Secondo El Pais le due parti sarebbero vicine a un’intesa, al centro della quale ci sarebbe il destino del leader del partito catalano Oriol Junqueras, condannato dalla giustizia spagnola a 13 anni di prigione e di allontanamento dal pubblico ufficio per l’organizzazione del referendum sull’indipendenza della Catalogna. Lo scorso 19 dicembre il leader indipendentista, eletto a maggio al Parlamento Ue è stato oggetto di una sentenza storica da parte della Corte di Giustizia Europea. Secondo i giudici comunitari, essendo un parlamentare europeo, Junqueras gode dell’immunità e dunque deve essere immediatamente rilasciato. La decisione di rilasciarlo non spetta ovviamente al Psoe, ma ciò che Erc chiede è che “il governo centrale faccia un gesto di buona volontà appoggiando la sentenza della Corte Ue”, spiega El Pais.
Oltre al caso Junqueras, Psoe e Erc starebbero lavorando a un documento che stabilisce le regole per un futuro dialogo tra il governo centrale e quello catalano.
Sanchez sembra sicuro di farcela e per questo i funzionari del Congresso hanno già pensato a quali sarebbe il primo giorno utile per il voto di investitura. La prima votazione potrebbe tenersi il prossimo 28 dicembre. Sanchez in questo contesto avrà bisogno della maggioranza assoluta. Nel caso, probabile, in cui non dovesse farcela la seconda votazione, a maggioranza semplice (più si che no), si terrebbe il 30 dicembre e con l’astensione di ERC il Governo sarebbe nel cassetto.