Potrebbe esserci una svolta nella trattativa per la formazione del Governo spagnolo dopo l’ingovernabilità decretata (per la seconda volta) dalle elezioni del 26 giugno.
Albert Rivera, leader di Ciudadanos, avrebbe cambiato idea e, dopo il No secco delle ultime settimane, avrebbe acconsentito ad astenersi nel corso della votazione di investitura di Mariano Rajoy allo scopo di consentire al Partido Popular di creare un Governo di minoranza. La decisione ufficiale verrà prese mercoledì nel corso di una riunione del partito, ma secondo quanto scritto da El Pais, persone vicine a Rivera avrebbero confermato l’intenzione da parte di alcuni strateghi di Ciudadanos di “proporre al resto dei dirigenti l’astensione senza chiedere nulla in cambio”.
A questo punto dunque, diventa ancora più decisivo il ruolo del Psoe di Pedro Sanchez. Se i socialisti seguiranno l’esempio della formazione guidata da Rivera, astenendosi nel corso della votazione (che dovrebbe tenersi tra l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto), la Spagna avrà finalmente un Governo, seppur di minoranza, dopo sette mesi di stallo. In caso contrario si verificherà l’ennesimo nulla di fatto. I 32 deputati di Ciudadanos non sono infatti sufficienti per consentire a Rajoy di governare.
Numeri alla mano, con l’astensione dei centristi di Rivera, Rajoy avrà bisogno di altre 43-45 astensioni del partito socialista (che ha conquistato 85 seggi). “Non saremo al Governo, né lo appoggeremo – ha spiegato Rivera a El Pais – però allo scopo di risolvere i principali problemi di questo Paese, nonostante quello del PP non sia il nostro Governo, siamo disposti a negoziare”. “Il Psoe – ha continuato il leader di Ciudadanos – deve smetterla di tergiversare. Dati i risultati elettorali di 18 giorni fa, non possiamo continuare così. Abbiamo bisogno di un Governo”.
