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Spagna, Portogallo e Grecia insieme valgono meno della Apple

I Paesi più indebitati dell’Eurozona valgono meno di un morso sulla Mela di Cupertino. Già lo scorso mese la capitalizzazione della Apple a Wall Street aveva raggiunto un ammontare pari a circa un salvataggio della Grecia e 8 riforme Salva-Italia. Oggi la società madre degli iPhone vale 586 miliardi di dollari e gli esperti prevedono raggiungerà i 643 miliardi nei prossimi 12 mesi. 

A sbalordire però è il confronto con i Paesi europei maggiormente colpiti dalla crisi del debito. Gli analisti di Bloomberg hanno stimato che 500 aziende a partecipazione statale di Spagna, Portogallo e Grecia messe insieme valgono circa 590 miliardi di dollari. Manca davvero poco perché la Apple li superi e a quel punto il sorpasso sarà clamoroso: un’azione della Mela scalzerà i tre Paesi europei più traballanti con un colpo di coda. 

E mentre il rialzo della Apple a Wall Street continua a segnare nuovi massimi storici, il mercato obbligazionario dei 3 paesi europei presenta sempre maggiori segnali di inquietudine. Lo spread tra i Bonos spagnoli a 10 anni e i Bund tedeschi continua a situarsi oltre la soglia dei 400 punti base, a 409 pb – livello che non vedeva dallo scorso novembre. Stesso discorso per il differenziale del Portogallo, con i rendimenti dei Bonos che superano quelli tedeschi per oltre il 10%. Per non parlare poi della Grecia il cui titolo decennale ha un rendimento del 21,7%, un 20% in più rispetto al Bund e di cui i mercati e l’Unione europea attendono le elezioni anticipate previste per il 6 maggio. 

Non sono da meno i mercati azionari. L’indice Ibex delle 35 maggiori società spagnole, che ha perso il 36% dall’inizio del 2010, ha raggiunto ieri un valore minimo che non toccava da oltre 3 anni. Questa mattina la piazza di Lisbona perde oltre il 2%, a causa del crollo del settore bancario in Borsa dopo l’annuncio dell’aumento di capitale della maggiore banca del Paese – il Banco Espiritu Santo, e dall’inizio del 2010 ha perso il 37%. Allo stesso modo l’indice della Piazza di Atene ha perso oltre il 50% in un anno.  

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