La Spagna “non ha un soldo in cassa per pagare i servizi pubblici e se la Bce non avesse comprato i titoli di Stato il Paese sarebbe fallito“. Non usa giri di parole Cristobal Montoro, ministro del Bilancio di Madrid, che stamane nel suo intervento di fronte al Parlamento ha lanciato un chiaro allarme sulla situazione delle finanze pubbliche. La dichiarazione è stata riportata dall’agenzia Bloomberg.
Nelle stesse ore il Tesoro spagnolo ha collocato Bonos con scadenza 2014, 2017 e 2019 per 2,98 miliardi, poco sotto l’obiettivo di 3 miliardi. Tassi in forte rialzo: il rendimento medio del biennale è balzato al 5,204% dal 4,335% di giugno, quello del 5 anni al 6,459% dal 4,832%. Il tasso sulla scadenza 2019 è passato invece dal 4,832% al 6,701%. La domanda è stata pari a 2-3 volte l’offerta, contro le 3-4 volte delle precedenti aste. Dopo il collocamento, il rendimento dei bond decennali spagnoli è volato oltre la soglia critica del 7%, con spread a 580 punti base.
Il debito “ci sta schiacciando e condizionando”, ha detto ancora Montoro, che poi però ha difeso il piano d’austerity allestito dal governo, sostenendo che la Spagna non può uscire dalla crisi se non rimane all’interno dell’Unione europea e dell’euro.
Intanto il quotidiano “El Pais” scrive oggi che gli aiuti dell’Eurozona in favore della Spagna – fino 100 miliardi di euro – potrebbero essere utilizzati da Madrid non solo per ricapitalizzare le banche – come finora ipotizzato – ma anche per acquistare titoli di Stato e placare così la corsa dello spread. Né il Governo spagnolo, né l’Eurogruppo, né la Commissione europea avevano mai parlato di questa possibilità. Il portavoce del vicepresidente della commissione europea Olli Rehn ha però chiarito da Bruxelles che i fondi in arrivo potranno essere impiegati solo per il salvataggio degli istituti di credito.
Domani a metà giornata è previsto un Eurogruppo straordinario in teleconferenza, al termine del quale dovrebbe arrivare il via libera ufficiale al piano di aiuti per Madrid.