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Spagna, Grecia e Usa innervosiscono le Borse: le banche frenano Piazza Affari, ma Mps rimbalza

Torna il segno positivo nel pomeriggio sulle Borse europee in scia a Wall Street che, in una seduta volatile, si è riportata in rialzo in attesa dell’intervento di Barack Obama in agenda alle ore 11.55 americane (17.55 in Italia) per presentare il budget per l’anno fiscale 2016, una proposta di bilancio da 4.000 miliardi di dollari che punta a migliorare le infrastrutture e a sostenere la classe media.

Tra i principali listini del Vecchio Continente Milano e Madrid non riescono ad azzerare completamente le perdite, risollevandosi dai minimi di seduta ma chiudendo comunque in leggero calo rispettivamente dello 0,09% e dello 0,72%. I listini perioferici risentono maggiormente dell’incertezza legata all’evoluzione dei rapporti tra Grecia ed Unione europea e dell’avanzata del partito anti austerity in Spagna. Sia Syriza ad Atene sia Podemos a Madrid puntano infatti alla rinegoziazione del debito. Proprio in questi giorni il governo greco, rafforzata dall’inatteso sostegno giunto dalla Casa Bianca (Obama ha detto che “e’ molto difficile avviarle se il livello di vita della popolazione e’ caduto del 25%”, aggiungendo che “a un certo punto serve una strategia di crescita per poter rimborsare il debito”), ha iniziato un tour in Europa alla ricerca del consenso sulla rinegoziazione del debito.

Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha incontrato ieri a Parigi il suo omologo francese Michel Sapin, oggi  a Londra l’omologo britannico, George Osborne (scatenando i commenti della stampa britannica sull’outfit sportivo e informale sfoggiato nell’incontro governativo). Nelle stesse ore, il premier Alexis Tsipras a Cipro ha lanciato un appello perché l’Europa prenda “decisioni coraggiose per tornare alla politica della crescita”. Domani Tsipras sarà a Roma dove incontrerà il premier Matteo Renzi, mentre Varoufakis vedra’ il ministro Pier Carlo Padoan. Nel programma  c’è anche una tappa a Berlino.

Atene ha chiuso in progresso del 4,6%. Londra, Francoforte e Parigi guadagnano rispettivamente lo 0,49%, l’1,25% w lo 0,51%. Lo spread Btp-bund è in risalita a 130 punti base.  A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,38%, l’S&P500 dello 0,67% e il Nasdaq dello 0,75%.

In ripresa i titoli petroliferi con il Wti che sale dell’1,37% a 48,9 dollari al barile e dopo i risultati di Exxon Mobil che nonostante il calo dei profitti del 21% nel quarto trimestre per la discesa dei prezzi delle materie prime, ha archiviato numeri migliori delle attese degli analisti. Nei tre mesi Exxon ha riportato profitti per 6,57 miliardi di dollari, 1,56 dollari per azione, contro gli 8,35 miliardi, 1,91 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti attendevano profitti per 1,34 dollari.

Sul fronte macroeconomico è stato diffuso il dato sui redditi delle famiglie Usa di dicembre che sono aumentati dello 0,3%, battendo le attese di un +0,2%.Le spese, invece, sono scese e sono passate in negativo, facendo registrare un -0,3% in confronto al mese precedente,  il primo calo dal gennaio 2014 ma in linea con le stime degli analisti. Sotto le attese invece il calo dell’indice Pmi manifatturiero che a gennaio è sceso a 53,5 punti da 55,2 di dicembre. Gli analisti avevano stimato una riduzione a 54,3 punti. Così come inferiore alle previsioni degli esperti è risultato il dato sulle spese per le costruzioni di dicembre che sono aumentate dello 0,4%.

Il cambio euro dollaro avanza dello 0,47% a 1,1344 e l’euro si rafforza anche sul franco svizzero salendo ai massimi da due settimane a 1,0589.Nel mercato si è diffusa la voce che che la Banca nazionale svizzera stia agendo di nuovo per fermare il rally del franco svizzero, che viaggia sui minimi di due settimane contro euro e dollaro. Gli operatori di mercato guardano a un articolo pubblicato ieri dal giornale svizzero “Schweiz am Sonntag”, secondo cui la Bns ha in modo informale stabilito l’obiettivo di tenere la sua moneta a quota 1,05-1,10 franchi contro l’euro e per farlo è pronta a incorrere in perdite fino a 10 miliardi di franchi.

A Piazza Affari recuperano le banche, in fondo al Ftse Mib non ci sono più i titoli bancari infatti ma le vendite si riversano trasversali su diversi settori. Telecom cede il 2,32% dopo un +15% da inizio anno. Il mercato è in attesa di capire le evoluzioni delle trattative in Brasile per la possibile integrazione Oi-Tim Brasil. Ma oggi l’ad Marco Patuano in un’intervista al brasiliano Valor Economico ha detto che “In questo momento la situazione ci suggerisce che è meglio concentrarsi su Tim Brasil. Circa la possibilita’ di un’integrazione, questa presenta un livello di complessità difficilmente compatibile con l’approccio di corporate governance del gruppo Telecom Italia”.

Tra i peggiori cali delle blue chip anche Autogrill -1,78%, Bpm -1,69%, Cnh -1,63% e Luxottica -1,52%. In evidenza tra i migliori i titoli legati al petrolio con SAipem che avanza del 5,17% e Tenaris del 2,72%. Bene anche Yoox favorito da un buy di Goldman Sachs ma anche Buzzi Unicem +3,03% e Mps +2,88%. Fuori dal Ftse Mib, corre Rcs +4,15% con volumi sostenuti in vista dei cambiamenti al vertice con l’ipotizzato cambio della guida del quotidiano milanese e il passo indietro dell’azionista Mediobanca (che detiene circa 6% del capitale) che dovrebbe realizzarsi entro giugno, vale a dire entro fine esercizio. La scorsa settimana sono inoltre circolate voci, senza conferme, sull’arrivo di un nuovo socio in Rcs, un imprenditore italiano.

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