Periodo di aggiustamenti per le banche spagnole. E CaikaBank, la banca del gruppo catalano La Caixa, ne poteva uscire peggio. Nel primo trimestre del 2012 ha registrato un utile di 48 milioni di euro, un 84% in meno rispetto allo stesso periodo del 2011, ma è rientrata nelle misure imposte alla riforma finanziaria che il Governo ha imposto alle banche per aumentarne la solidità e proteggerle dal rischio immobiliare. In tutto il risanamento è costato a CaixaBank 2,43 miliardi di euro. L’utile operativo è stato di 1,67 miliardi, un 8,3% in più rispetto al 2011, e secondo l’istituto, riflette la buona evoluzione delle commissioni e la concretizzazione delle plusvalenze.
La banca catalana ha inoltre mantenuto il giro di affari (+0,5%) e ha confermato i propri standard patrimoniali con un core capital del 12,4% ed elevando il cash flow a 29,43 miliardi, un 10,6% del totale degli assets. Il margine di interessi è cresciuto del 10,2% a 883 milioni nonostante il quadro di instabilità dei mercati finanziari, la riduzione dei volumi gestiti e l’aumento del costo delle emissioni nei mercati.
Per quanto riguarda il tasso di morosità, CaixaBank ha riportato un 5,25%, dunque meglio della media nazionale delle banche spagnole che ha toccato il record a febbraio con un 8,16%.
L’istituto di credito sottolinea in una nota che la generazione di risultati e la disponibilità di un fondo generico da 1,85 miliardi hanno consentito a CaixaBank di realizzare le misure richieste dal Governo per sanare il sistema finanziario. “Il grande sforzo realizzato permette di aumentare la forza del bilancio e proteggere i risultati futuri”, assicura il Gruppo presieduto da Isidre Fainé.
A fine marzo CaixaBank aveva annunciato l’acquisto di Banca Civica per 1 miliardi di euro, ma l’operazione non ha avuto effetti sui conti del primo trimestre. Questa fusione la conferma l’istituto come la prima banca del mercato spagnolo per asset, con attivi per 342 miliardi di euro e più di 14 milioni di clienti.