Dopo le ultime stime sulla probabilità, al 40%, di una recessione europea, il machete di Standard and Poor’s si abbatte ulteriormente sull’Italia. L’agenzia ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil italiano allo 0,5%. In precedenza aveva stimato per il prossimo anno un aumento del prodotto interno lordo dello 0,8%. Il taglio – spiega l’agenzia – è dovuto agli eccessivi aumenti della tassazione previsti nella “manovra di bilancio che il Governo ha presentato durante l’estate, che probabilmente peseranno sui consumi nel 2012.”
La spesa privata potrebbe dunque risentire della manovra. Tuttavia, l’indebolimento dell’euro potrebbe dare sostegno alle esportazioni italiane. Il 20 settembre l’agenzia aveva abbassato il rating sovrano dell’Italia da A+ a A a causa delle “deboli prospettive di crescita” e della “fragile coalizione di Governo”.